Il nuovo premier greco Antonis Samaras non ci vuole andare e non ci andrà al vertice di Bruxelles del 28 e 29 giugno. I capatàz tedeschi non vogliono saperne di concedere una proroga di due anni ai greci. Per la Germania, dai comportamenti che sembrano così poco europei e desiderosi di creare un’unità politica, ma solo di tutelare gli interessi nazionalistici di uno Stato che è in salute, la Grecia deve pagarla cara. O meglio: i cittadini greci devono scontare tutti gli errori dei loro governanti, troppo morbidi. Errori politici pagati come fossero reati, ma compiuti dai cittadini! Un’assurdità che non trova giustificazione: chi non vede la ferocia senza senso di chi non vede l’ora che un bel numero di dipendenti pubblici venga licenziato? Ricade su di loro il delitto di aver nuociuto alla grande speculazione, alle banche tedesche, che invece di fare le banche hanno fatto investimenti in Borsa. Tante congratulazioni per questa Europa spigolosa di indici di Borsa che accontenta solo i privilegiati. E’ come se venissero applicate retroattivamente delle leggi vergognosamente antipopolari.
Al vertice dell’Unione europea, così, si preseneteranno il ministro degli esteri Dimitris Avramopoulos e il ministro uscente dell’economia e delle finanze George Zanias.
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