Parlare
di asfalto ed interessare il pubblico non era una sfida semplice. Ma
il fidentino prof. Carlo Giavarini,da anni docente all’Università
La Sapienza di Roma e Presidente SITEB, ci è riuscito con grande
bravura.
Invitato dalla dinamica associazione culturale “Le Vie del Sale”, sabato 15 ottobre al Ridotto del Teatro Magnani, ha parlato del suo ultimo libro “Civiltà d’Asfalto” suscitando vivo interesse tra i tantissimi intervenuti, tra i quali il Sindaco di Fidenza Mario Cantini e l’assessore alla Cultura Lina Callegari che ha moderato l’incontro.

La copertina del libro "Civiltà d'Asfalto"
del prof. Carlo Giavarini
Il prof. benvenuto Uni ha aperto i lavori ricordando come la nostra città sia stata al centro della produzione industriale dell’asfalto con la Cledca (poi CIP) a cavallo tra la fine del 1800 e l’inizio del 1900, tradizione che continua anche oggi grazie ad alcune imprese locali all’avanguardia nel mondo nella creazione delle tecnologie legate all’utilizzo di questa preziosa sostanza. Il prof. Giavarini, con l’ausilio di efficaci immagini ha illustrato la storia dell’asfalto dall’antichità ai nostri giorni. Infatti l’asfalto naturale è stato impiegato dall’uomo fin dalla preistoria e vari giacimenti naturali erano e sono presenti nel mondo. In particolare veniva usato come legame per pietre e mattoni, per la creazione di utensili o monili, per usi medici, come combustibile, conservante, come collante e sigillante soprattutto per le barche. La storia ci ha dimostrato che l’utilizzo di questo “prezioso” prodotto per l’umanità, nasce tra i 3 ed i 4 mila anni avanti cristo per attraversare poi la storia fino ai giorni nostri, proiettandosi nel futuro prossimo. Si pensi ad esempio, come l’archeologia ci abbi restituito statue di grande interesse storico ed artistico fatte con l’asfalto naturale come ad esempio quella di Anubi trovata nella tomba di Tutankamon e ora al museo del Cairo, utilizzata come immagine simbolo dell’incontro fidentino. Il prof. Carlo Giavarini ha quindi parlato delle miniere oggi presenti nel mondo, alcune della quali ancora attive che interessano anche le nostre regioni: la Sicilia con Ragusa e l’Abruzzo, oltre alla vicina Albania con le miniere di Salvanizza, per poi concludere il suo applaudito intervento con una spiegazione dell’utilizzo dell’asfalto nei giorni nostri primo fra tutti nei manti stradali. Il prof. Antonio Montepara Preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università di Parma ha ripreso alcuni passaggi del libro di Giavarini, definito di grande interesse per tutti, riflettendo poi sul ruolo della viabilità nella storia e il grande supporto portato dall’asfalto, riconoscendo agli americani il merito di averlo utilizzato per primi sulle strade. “L’evoluzione tecnologia è stata così importante – ha proseguito Montepara – che le modalità di stesura dell’asfalto sono migliorate moltissimo negli ultimi anni, anche per la sicurezza degli addetti a questo tipo di lavoro, così come l’evoluzione sui materiali che puntano alla loro resistenza per molti anni e alla rigenerazione del materiale. L’assessore ai Lavori pubblici del Comune di Fidenza Stefano Tanzi ha invece illustrato la situazione della viabilità presente nel territorio comunale (circa 240 Km di strade), sottolineando le difficoltà oggi in essere per poter rispondere alle esigenze di manutenzione a fronte delle disponibilità economiche presenti. Il prof. Trifirò dell’Università di Bologna ha concluso gli interventi ponendo l’attenzione su come oggi stia tornando di grande interesse, anche economico, ritornare ad utilizzare l’asfalto come combustibile. L’Eni, dopo aver acquisito i diritti di sfruttamento in due grosse miniere in Congo e Venezuela, sta sviluppando una tecnologia dedicata per la sua idrogenerazione per poterlo trasformare così in combustibile. “Il 2011 è l’anno della chimica – ha concluso Trifirò – ed è in atto una grossa riscoperta del bitume come materia prima nella chimica”. Spazio poi alle domande del pubblico e quindi ad un aperitivo nel foyer del teatro. Amedeo Tosi






