Civitavecchia/ ARRCADE 2014. In capo il Comandante delle Forze Terrestri (FOTER)

Creato il 18 novembre 2014 da Antonio Conte

Civitavecchia (Roma), 18 novembre 2014. Anche quest’anno, l’Esercito Italiano partecipa all’esercitazione multinazionale ARRCADE FUSION con la Divisione “Acqui” di San Giorgio a Cremano (NA), schierata dal 3 al 21 novembre nell’area di addestramento di Pian del Termine presso Civitavecchia.

In occasione del Visit to training day il Comandante delle Forze Operative Terrestri, Generale Alberto Primicerj ha visitato il campo in cui si svolge l’attività, insieme ad altre Autorità.

Il posto comando della “Acqui”, diretto dal Generale  Antonio Vittiglio, è dotato delle più avanzate tecnologie di telecomunicazione e di una struttura informatica all’avanguardia che virtualmente può collegarsi con tutti i punti del pianeta. All’interno del quartier generale, esperti  provenienti da tutte le unità ad alta specializzazione dell’Esercito i professionisti della Riserva Selezionata impiegati nello staff di consulenza del Comandante, i carabinieri e militari di altri paesi.

I trasmettitori dell’11° e del 232° reggimento garantiscono lo svolgimento dell’esercitazione grazie al lavoro di controllo sul funzionamento della complessa rete di collegamento assieme ai colleghi dell’esercito britannico, un plotone del Gurka Signal Regiment, soldati nepalesi noti per il loro leggendario coraggio e per il coltello kurkuri che hanno sempre al seguito.

Questa la squadra guidata dal Generale Vittiglio, impegnata in una complessa attività di intervento sotto mandato ONU in un immaginario paese africano, in cui è necessario mitigare le conseguenze di una violenta guerra civile: scopo della missione riportare la stabilità nell’area e ricostituire la credibilità del governo centrale debole e corrotto.

Tutto si svolge in tempo reale attraverso videoconferenze con il Comando di Reazione Rapida (ARRC) che, dislocato nella base di Saint Mawgan in Cornovaglia con le sue cellule di risposta, guida e conduce le operazioni. Addestramento, questo dell’Esercito, giocato attraverso l’Europa, in sale operative realizzate con strutture trasportabili collegate tra loro da una fitta rete di tunnel.


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