E gli altri? A giocarsi il terzo posto (solo la matematica li tiene in piedi per il secondo) abbiamo Vincenzo Montella e Rafa Benitez. I condottieri di Fiorentina e Napoli risolveranno con ogni probabilità il duello solo con la finale di Coppa Italia che li vedrà opposti. Scorrendo la classifica va fatto notare l’allungo di Giampiero Ventura giunto ad un passo dall’acciuffare e sorpassare Roberto Donadoni. Chi avrebbe mai potuto immaginare la chiusura in doppia cifra per il tecnico del Toro ad inizio stagione? Nemmeno i suoi più grandi estimatori. E attenzione anche a Edy Reja in risalita e ora ottavo. La Lazio, proprio come il Milan di Clarence Seedorf, “deve” tentare la qualificazione in Europa League a ogni costo. Dietro la lotta per la top10 resta combattuta, ma con una classifica più sgranata rispetto alla scorsa settimana. L’impressione è che lo statico (causa esonero) Max Allegri sia il più sicuro di tutti, mentre gli altri dovranno misurarsi con gli avversari e la conseguente altalena della classifica. Questa settimana ad esempio si conferma tra i primi dieci Andrea Mandorlini che rifila un secco 4-0 al Catania di Maurizio Pellegrino. A ruota lo segue Sinisa Mihajlovic uscito vincitore dalla battaglia combattuta in 10 contro Eugenio Corini e il suo Chievo. In pre-vacanza e con le azioni in calo sono invece Stefano Colantuono e Gian Piero Gasperini. I due, nemmeno troppo per coincidenza, hanno impattato nella sfida diretta che li ha visti opposti domenica scorsa. In basso, come purtroppo ampiamente previsto, la richiamata di Davide Nicola a Livorno non ha sortito effetto alcuno, se non quello di confermare l’ultima posizione dell’ex terzino destro. Combatte ma non risale Eusebio di Francesco ed il suo Sassuolo. Difra, con Corini e Davide Ballardini, si giocheranno la salvezza sino all’ultima giornata. Ma la chiusura odierna è dedicata a Vujadin Boskov, scomparso nei giorni scorsi. Non vogliamo tanto ricordare i suoi successi e le sue massime, molte delle quali inventate dal cretino di turno e messe in bocca al tecnico di Novi Sad, quanto la persona che era. Uno dei pochi ad essere ben voluto da tutti i giocatori allenati ed a cui non è mai mancato il senso della sfida. Perché Boskov prima ancora che un ottimo conoscitore di calcio, è stato uno straordinario conoscitore di uomini.