Negli ultimi anni della mia vita andrò in convento: non è una battuta, è una riflessione che dura. Sì, un convento di clausura: per pensare, per interrogarmi, per assaporare i silenzi. La fede è ricerca continua. E oggi sento il bisogno di essere utile, di fare qualcosa per qualcun altro. Forse è un modo per farmi perdonare successo, denaro, riflettori. Ma forse è anche qualcosa di più grande: la felicità non si vive da soli, si divide e si scambia.
symbel (redattore)