Claudio Ricci
Ritengo – cita Claudio Ricci (candidato presidente alle recenti elezioni regionali) – che tutta la colazione, gruppi civici e politici, abbia ottenuto “un grande risultato” stando insieme uniti e condividendo un programma chiaro e sintetico in venti punti principali.
Sottolineo che “i partiti hanno dato un ampio contributo” e la presenza di leader nazionali come Matteo Salvini, Giorgia Meloni, Silvio Berlusconi, Angelino Alfano e altri ha dato una “spinta molto significante”. Il risultato delle liste civiche (circa il 10%) e quello mio personale – ricorda Claudio Ricci (8% dei voti della coalizione, a cui si aggiunge il voto indotto dal nome Ricci scritto su molti simboli) – ha contribuito ad un risultato “di rilievo nazionale”: far “traballare la regione più rossa d’Italia” con un distacco di solo il 3% (nel 2000 la differenza fra centro sinistra e centro destra era del 17%, nel 2005 del 30% e nel 2010 del 20%). Chiunque voleva partecipare, alla campagna elettorale, lo ha potuto fare (da candidato o sostenitore), commentare dopo è facile ma inefficace.
Probabilmente la data delle elezioni era “inopportuna” (un lungo ponte di inizio estate) come “di dubbia costituzionalità” è la legge elettorale regionale che “non prevede il secondo turno” senza alcuna soglia minima per vincere al primo turno.
Per quanto attiene al mio futuro politico – conclude Claudio Ricci – auspico che il gruppo di minoranza rimanga “coeso” in Consiglio Regionale per fare opposizione “chiara, incisiva e sui progetti” alternativi al governo regionale. Sul piano politico rimarrò, in Consiglio Regionale, nel quadro della Lista Ricci Presidente (come la coerenza impone) ma, sin da subito, comincerò a lavorare in Umbria (e mi auguro a livello nazionale) per la costruzione del partito dei “moderati italiani” (prospettiva richiamata da molti, in questi giorni, e anche da Silvio Berlusconi durante l’evento in Assisi al teatro Lyrick).