Le presentazioni sono superflue. Eppure, mentre si ascolta questo disco, tutto ciò che pareva ormai acquisito cambia dimensione: Modugno non è più cantante, bensì soltanto autore delle canzoni; Villa non è più quel cantante superficiale come lo s'è sempre conosciuto, bensì un cantante che dosa la propria voce e cerca di far bene.Il valore delle composizioni di Modugno si riconosce soltanto ascoltandole cantare da un altro. Se canta Modugno, ipnotizza, e la sua musica sfugge. Claudio Villa invece, e questo s'è sempre saputo, ha una voce dalle possibilità infinite. Il suo successo fu tale che questa voce non è mai stata educata, mai rigorosamente imbrigliata da un lavoro intellettuale. Qui, le canzoni di Modugno, così estrose, così assurde, così tormentate, stimolano l'interprete ad una esecuzione ragionata; sicchè il connubio Villa-Modugno ne esce avvantaggiato.Il disco è disuguale. Ci sono canzoni interpretate ottimamente: "Si, si, si", "Stasera pago io", "Lazzarella", "Resta cu mmé", e quelle meno felici: "Strada 'nfosa" e "Vecchio frack", per esempio. Quest'ultima nell'interpretazione di Villa perde tutto il suo fascino surreale, s'appiattisce, non ha più senso.Le altre canzoni, mentre da un lato confermano che Modugno compositore è un osso duro da masticare per i cantanti, dall'altro confermano anche che Claudio Villa è tagliato per ruoli interpretativi d'impegno; più d'impegno queste canzoni saranno, e migliori saranno i risultati.
R.L.("L'Espresso" - 8 settembre)
Lato a)
- Piove (modugno-verde)
- Milioni di scintille (modugno-bertelli)
- Libero (modugno-migliacci)
- Più sola (modugno-migliacci)
- Si, si, si (modugno)
- Addio... addio (modugno-migliacci)
- Stasera pago io (modugno)
Lato b)
- Vecchio frack (modugno)
- Lazzarella (modugno-pazzaglia)
- Resta cu 'mme (modugno- verde)
- Strada 'nfosa (modugno)
- Io (modugno-migliacci)
- Nel blu dipinto di blu (modugno-migliacci)
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