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Clermont Auvergne 16 - 10 Munster
In "trasferta" a Montpellier il Clermont segna sul calendario una giornata storica: vincendo per 16-10 sul Munster prenota la sua prima finale di sempre in Heineken Cup, in attesa poi di capire se sarà un derby contro il Tolone o dovrà vedersela con i Saracens. E nella prima delle due semifinali in programma il club transalpino fa della sana pratica contro una squadra che invece sa bene cosa vuol dire gestire la fase knock out della coppa - e sa bene cosa sia una soprattutto una finale. Gli irlandesi che ai quarti erano riusciti a prendersi lo scalpo dei Quins nel secondo tempo si rimettono in riga, si fanno sotto, sfiorano il sorpasso (proprio una questione di centimetri), ma escono sconfitti da un Clermont che ha il merito di colpire nei primi istanti di partita, di costruire un margine abbastanza sicuro e di non perdere il filo del discorso e la pazienza. Ad arbitrare il gallese Nigel Owens che ne combina qualcuna di troppo (ci sarebbe un giallo per un placcaggio in aria su Lee Byrne, ad esempio, oppure il fallo di Tommy O'Donnell che si fa trovare sulla linea di trasmissione dalla ruck mentre riprende posto in trincea, ma si sa che gli irlandesi sono tipi furbi e commettono infrazioni con estrema nonchalance).
La cronaca - Ad aprire le marcature è Ronan O'Gara dalla piazzola al 7', ma ecco che Clermont mette le cose in chiaro con Julien Bonnaire che va riconquistare il restart di Butch James: si allarga il gioco, Keith Earls sfiora l'intercetto, invece la truppa francese assorbe le guardie avversarie nell'angolo di destra prima di cambiare fronte e quando Napolioni Nalaga riceve palla, potrebbe benissimo servire uno dei tre compagni completamente smarcati alla sua sinistra, al contrario punta il centro dei pali e marca (foto). Il fallo di Peter O'Mahony in ruck consente a Morgan Parra di allungare (10-3) al 13' e quattro giri di lancetta più tardi il distacco sale a dieci punti, grazie al loro di Nathan Hines e James Cudmore in rimessa e nell'organizzazione di una driving maul.
Le maglie dei padroni di casa si stringono, non concedono pertugi, pazientemente i transalpini lavorano ai fianchi gli ospiti e ne guadagnano un cambio di possesso. Il Munster non trova ritmo o abbrivio, in compenso al 24' si segnala per gli annali un placcaggio di ROG che non accontentandosi si prende pure l'ovale. E se il pack con l'impatto di Thomas Domingo e David Zirakashvili mette alle strette BJ Botha e soci, James dalla base calcia senza pressione in profondità per costringere la truppa di Limerick a ripartire dai propri 22. E tanto che ci sono, i francesi rubano il lancio di Mike Sherry. Alla mezz'ora il dialogo Wesley Fofana - Regan King concede all'apertura di innescare al piede il solido Nalaga, ma sia Earls che Felix Jones fanno buona guardia. O'Donnell allora tenta di dare una scossa ai suoi, con un break dalla touche, ma una volta placcato si rialza per proseguire e Owens lo interrompe. Ci prova dunque Jones calciando nei 22 e mettendo pressione sul triangolo allargato in fondo, il Munster si riversa nell'area e tenta di sfondare con una serie di fasi che però svaniscono di fronte ad un altro turnover.
Con la ripresa subito si intravede il cambio di strategia degli irlandesi. Che partono forte - d'altronde devono recuperare dieci punti - e affidano la regia a O'Gara (Conor Murray si complica la vita da solo in certi attimi delicati) che obbliga Clermont ad una rimessa dalla linea dei propri 5 metri. E' lotta di trincea, ora c'è anche Julien Pierre entrato per l'infortunato Cudmore a dare man forte, i francesi rodono qualche palmo e Murray agevola loro il compito con un passaggio fuori giri per un Simon Zebo che di per sé è in attesa in un ovale giocabile dalle sue parti. Clermont esce dal primo assedio e sfruttando le abilità di Fofana e il lavoro dei ball carrier si ritrova con un penalty che Parra non sbaglia per il massimo vantaggio, 16-3 al 47'.
La faccenda si fa complicata per Munster, che però ha sette vite. Ci prova da centrocampo, ma James Downey commette in avanti. Sitiveni Sivivatu va a caccia di Jones, ma il fullback se la cava bene. Funziona meno la rimessa, lasciando svanire un'opportunità di lancio in attacco. Allora al 56' Murray prova con un quick penalty per puntare ai 22, Zerbo è servito e immediatamente placcato da Sivivatu, Casey Laulala taglia comunque in mezzo, ma James recupera posizione e palla. Per compiere l'ultimo passaggio è necessario qualcos'altro, il tocco di ROG: che tre minuti dopo serve perfettamente Denis Hurley che accorre sulla fascia destra, il calcio è un assist che vale la meta che riporta Munster sotto il break.
Qui inizia la lezione pratica per il Clermont in vista della prossima finale: sapersi gestire, rispondere appena possibile per non permettere all'avversario di annusare lo spavento. Ci riesce King con una galoppata in mezzo al campo e Parra al 67' potrebbe quasi mettere la parola fine dopo che Zirakashvili mette alle strette Dave Kilcoyne in mischia ordinata, ma da posizione laterale non trova i pali. Ma il vero sussulto giunge a dieci dalla fine, quando la prima touche per le mani di Ti'i Paulo viene rubata dagli irlandesi che all'attacco ancora aggiungono il calcio in profondità sul quale Nalaga tenta di chiudere di fisico, con Jones che ci va a sbattere contro, ma alle sue spalle c'è Laulala che sotto pressione perde il controllo dell'ovale ad un soffio dall'area di meta.
Con i suoi cross kick ROG innesca pure Paul O'Connell posizionato sulla fascia e un off-side francese permette al Munster di ritrovarsi nuovamente nei 22 avversari al 77', ma Murray tentando di passare per il lato chiuso si dimentica il pallone. L'assist di O'Connell invece per Zebo con un buco centrale da esplorare per scatenare il contropiede viene considerato in avanti da Owens e l'ultima speranza del Munster di continuare a sopravvivere svanisce.
I veterani cedono il posto alle matricole, attese all'ultima prova per posizionarsi sul tetto d'Europa. Che sia contro i Sarries o i provenzali, per tutti sarà una prima volta. O'Gara fatica a lasciare il campo e non nasconde le lacrime, rimandando le dichiarazioni sul ventilato ritiro: ha respirato aria di un'altra finale, difficile immaginare di non riprovare tale sensazione in carriera. Per di più quest'anno la coppa è in palio a Dublino.
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