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Clermont sta calma e spacca Montpellier

Creato il 07 aprile 2013 da Rightrugby

Clermont sta calma e spacca Montpellier

HEINEKEN CUP - QUARTI DI FINALE

06/04/2013  |  Stadio Marcel-Michelin

Clermont sta calma e spacca Montpellier

ASM CLERMONT

  28'  W. Fofana  33'  A. Rougerie
  53'  S. Sitiveni  68'  L. Byrne
  76'  N. Nalaga

36 - 14

MONTPELLIER HÉRAULT RUGBY

81'  T. Nagusa  

Clermont sta calma e spacca Montpellier
Venticinque minuti di sfida vincente, un tempo a reggere il mondo che ti cade addosso, poi il massacro: questo è in sintesi il quarto di finale di Heineken Cup disputato tra le due francesi Clermont Auvergne e Montpellier, dal punto di vista della squadra mediterranea.
Finisce cinque mete a una consolatoria all'ultimo minuto: è  gara durissima sul piano fisico, come può essere una tra francesi d'alto livello, dove  tutto dev'essere guadagnato col sudore e sangue nei punti di incontro.
La svolta netta della gara è al 27', quando Francois Trinh Duc è costretto a lasciare zoppicante, dopo esser stato vittima di "pulizia punitiva alla francese" di una ruck in cui provava a contrastare/rallentare il possesso avversario. Anche fosse rimasto in campo, pur essendo in grado di dare i tempi giusti alla linea arretrata ospite, probabilmente era solo una questione di tempo prima che la corazzata Alverna trovasse l'abbrivio giusto. Il diesel Clermont fa paura, una volta messo in moto non so chi oggi in Europa sia in grado di fermarlo. Forse sulla carta solo Tolone presenta le risorse giuste.
Procediamo con ordine: Montpellier vittima designata, si impone a sorpresa per l'intero primo quarto, attuando la tattica "Davide contro Golia": la mediana Paillaugue-Trinh Duc muove veloce palla da un lato all'altro del campo, facendo vagolare i potenti Alverni senza palla e punendo le loro indiscipline. In assenza di Bustos Moyano a piazzare ci pensa il giovane mediano, fallendone solo uno su quattro: 3-9 è il bottino a fine del primo quarto di gara.
I padroni di casa vedono poco la palla: i potenti avanti sono a correre da un lato all'altro, la ancor più potente linea arretrata, quella con Napolioni Nalaga da una parte e Sitiveni Sivivatu dall'altra, Fofana e Rougerie in mezzo, Lee Byrne in fondo (giù il cappello signori), non trova all'inizio alimentazione da Parra e Radosavljevic.  L'obiettivo di tutto quel dispendioso possesso avanzante dei mediterranei è stancare, ma più di tutto ingenerare ansia, sconcerto e quindi errori negli avversari dato che si sa, prima o poi la "bestia" si metteva in moto.
Il primo a trascinare i compagni di casa alla riscossa è Gerhard Vosloo, flanker sudafricano dal workrate bestiale oggi come in molte altre occasioni, uno che  non s'è più fermato. Dietro a lui un po' alla volta s'è rinfrancato tutto il pack, con i faticatori-killer Jamie Cudmore e Nathan Hines, poi Bardy e Bonnaire oggi non particolarmente brillante. Davanti si son trovano comunque clienti non banali  come Ouedraogo e l'immenso Gorgodze, oggi finito in seconda linea per necessità a fianco dell'ex Privat (applaudito da tutto lo stadio al cambio) e i positivi Toulu e Bias.
La lotta sui punti di incontro (di scontro sarebbe più corretto dire) è a dir poco bestiale, gli scontri in fase di percussione e di pulizia sono terrificanti. Montpellier si rischiera spostando Santiago Fernandez in mediana, con Combezou e Bérard in mezzo, Amorosino in fondo e Nalaga con Artru alle ali. L'abnegazione è totale e se davanti lo scontro è pari o forse addirittura vi è un lieve vantaggio per i mediterranei in terza linea,  al largo invece la superiorità anche solo fisica degli Alverni è devastante, è solo questione di tempo. E in più c'è anche Parra.
Difatti Montpellier non marca più un punto dal 25' al 80'. Poco prima della mezz'ora la prima meta, una invenzione di Parra: alza un alley-oop da dietro una ruck sui 5 metri per l'accorrente Fofana sul lungolinea sinistro. Forse è partito un po' troppo avanti ma è meta stupenda. Parra fallisce la trasformazione ed è 8-9 ma again, è solo questione di tempo. Difatti poco dopo tocca a Aurelien Rougerie finalizzare, liberato da una irruzione di Sivivatu che taglia da destra a sinistra dietro la ruck, riceve da Parra e buca la linea come il burro. Il primo tempo termina 15-9.
Tutto il secondo tempo è sofferenza pura per Montpellier, i suoi loose five sono titanici a tener testa agli avversari sul piano fisico, ma ancora è solo questione di tempo. Aiuta la miglior selezione dei modi di mettere in moto la linea arretrata messo in atto da Skrela, uno che va centellinato (come sarebbe da fare con Trinh Duc, se a Montpellier se lo potessero permettere), che sostituisce Radosavljevic al 50'.  Così al 54' la resistenza viene spezzata, arriva la meritata meta-premio per Sivivatu, una cavalcata individuale tutta velocità e destrezza  a spaccare a metà il campo, con tuffo finale degno di Ashton.
Al 67' tocca a Byrne che finalizza servito da Rougerie una veloce azione d'attacco. infine chiude il conto Nalaga con uno scatto sul lungolinea sinistro a riaffermare  la sua ritrovata leadership tra i marcatori in terra di Francia. Fofana e Rougerie, Sivivati e Nalaga, Byrne: tutta la linea arretrata in meta, guarda il caso. Sulla sirena,  spetta a Timoci Nagusa marcare la più che giustificata meta della bandiera ch eperò si sa, non sa di niente.
I Mediterranei, autori di una splendida fase a gironi di Heineken Cup che ha fruttato il loro primo passaggio alla fase knock out tra le elette d'Europa, finito il sogno possono ora focalizzarsi a rimanere in zona playoff nel Top14, consapevoli di aver compiuto un netto passo in avanti. Per quanto riguarda la squadra allenata da Vern Cottrer invece,  ora sotto a chi tocca. 

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