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Una trasposizione grezza e a volte grossolana, in particolare relativamente alla psicologia dei personaggi, ma che merita una rivalutazione, oltre che per l’inventiva registica di Bava, per le ingegnose scenografie (Flavio Mogherini) e le musiche di Ennio Morricone, il tutto idoneo a conferire alla pellicola un’aura decisamente pop, in linea d’altronde con il periodo di realizzazione.
Nel 2000 è stata la volta di una serie animata, Diabolik-Track of the Panther, per un totale di 24 episodi (entrarono in gioco Saban International, l’emittente francese M6 e Fox Television), non propriamente coerente con l’opera originaria. La serie in programma, della quale è in circolo da tempo un teaser trailer promozionale (venne presentato nel novembre 2012, in occasione dei 50 anni dell’eroe in nero), prodotta da Cattleya, azienda indipendente italiana, sembra promettere bene, per cura ed impegno nella trasposizione, e mi auguro venga destinata in seguito anche alla visione in chiaro.
Dante Ferretti (panorama.cultura.it)
Le scenografie saranno affidate all’estro creativo di Dante Ferretti, quel che si dice un ottimo inizio, il quale dovrà riportare nell’immaginaria realtà propria della finzione filmica, offrendogli dimensione inedita rispetto alle tavole disegnate, la città di Clerville, capitale dello stato omonimo, che presto (viene nominata a partire dal n. 23 della I serie, Il pugnale cinese, 10/11/’64) negli albi di Diabolik, su intuizione di Luciana Giussani, soppiantò l’originaria Marsiglia: l’ambientazione europea cara alla sorella Angela, nel riferimento mai nascosto al feuilleton francese d’inizio ‘900, venne fatta salva, dando vita appunto ad uno scenario dall’impostazione libera, a misura delle mirabolanti gesta dell’uomo dai 1000 volti, ma sempre legata al mondo reale*. “E’ bello per me – ha dichiarato Ferretti – avere la possibilità di creare un intero mondo immaginario, farlo su un grande classico del disegno italiano e farlo interamente a Cinecittà. Anche la nuova serialità internazionale passa attraverso la nostra tradizione scenografica”.
*L’intera cartina dello stato di Clerville, e dell’omonima città, è stata ricostruita da tre lettori del fumetto (Andrea Agati, Andrea Di Lecce e Cristian Rendina), dando poi origine alla Guida turistica di Cleville, pubblicata da Astorina nel 2005.
Clerville (Diabolik.it)