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Click-Baiting, Chi la Fa l’Aspetti

Creato il 07 aprile 2015 da Pedroelrey

Che Il Gaz­zet­tino sia, ahimè, un caso di stu­dio, in nega­tivo, su come dila­pi­dare il brand del quo­ti­diano più dif­fuso del Nord-Est, è un aspetto che ho avuto modo di evi­den­ziare già in precedenza.

Per 30 denari si demo­li­sce un new­sbrand per acchiap­pare qual­che click in più con con­te­nuti che nulla hanno a che vedere con l’identità del gior­nale e con gli inte­ressi dei lettori.

Accade che all’ennesimo http://goo.gl/e8E9GP">http://goo.gl/e8E9GP">http://goo.gl/e8E9GP">http://goo.gl/e8E9GP">post soft porn cari­cato sulla pagina Face­book del quo­ti­diano in que­stione, oltre ai soliti insulti e vol­ga­rità, non mode­rati come d’abitudine, qual­cuno colga per­fet­ta­mente nel segno ed uti­liz­zando uno dei tanti tool dispo­ni­bili online allo scopo pro­duca un post di rispo­sta che cen­tra in pieno la poli­tica scel­le­rata por­tata avanti dal gior­nale del gruppo Caltagirone.

Stagista Gazzettino

Non è sol­tanto Mark Zuc­ker­berg, che evi­den­te­mente cono­sce le per­sone molto meglio dei gior­nali, a dichia­rare guerra con­tro il click-baiting, l“adescamento” che met­tono in atto alcuni gior­nali a comin­ciare appunto da Il Gaz­zet­tino. Sor­gono infatti ini­zia­tive quali quella di una comu­nità su Face­book: Spoi­le­rare posts che lasciano infor­ma­zioni a metà, che conta, al momento della reda­zione di que­sto arti­colo, ben 31mila iscritti, ed è sem­pre più fre­quente, for­tu­na­ta­mente anche tra i diret­tori di testate online, chi afferma io non clicco.

Come scrisse David Ogilvy ai suoi col­le­ghi, “il con­su­ma­tore non è uno stu­pido. Il con­su­ma­tore è tua moglie”. Click-baiting, chi la fa l’aspetti.


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