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Clienti pupazzi per la Goldman

Creato il 20 marzo 2012 da Mutuonews

Goldman banca

Incredibile: clienti pupazzi per la Goldman.

Un dipendente del gruppo bancario Goldman ha scritto al New York Times prima di andare in pensione e ha svelato alcuni retroscena della banca.

Alcuni dirigenti, il dipendente non fa nomi, chiamano i clienti, pupazzi, il senso dell’etica è completamente perso e l’unico imperativo è fare soldi.

La notizia ha sollevato un’ondata di indignazione e proteste contro la banca, clienti pupazzi per la Goldman?

I clienti non ci stanno e la Goldman ha dovuto stilare subito un comunicato stampa in risposta alla lettera del suo dipendente.

La Goldam asserisce che in un’azienda così grande è evidente che vi sia la possibilità di malumori e di idee contrastanti, ma ciò non toglie che usare le pagine del giornale per esprimere il proprio dissenso sia una pratica scorretta.

In sostanza la Goldman non risponde al dipendente che è Greg Smith, la questione non è di poco conto se si pensa che il signor Smith è capo dei derivati in Europa, Africa e Medioriente, ragion per cui anche noi europei saremmo toccati dalla parola pupazzi.

Al di là della notizia che porta un certo sconcerto, in fondo c’è da dire che il rispetto del cliente si vede dai fatti, da ciò che gli si propone, dal costo dei mutui e dei conti correnti e in questo contesto economico attuale la parola pupazzi è solo un timbro ad una situazione in cui veramente il cliente molte volte si sente tale.


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