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Clima: 2010 secondo anno piu’ caldo degli ultimi 160 anni

Creato il 30 luglio 2010 da Sansalvoinpiazza

CLIMA: 2010 SECONDO ANNO PIU’ CALDO DEGLI ULTIMI 160 ANNIIl pianeta si sta “’indubbiamente” riscaldando e la colpa è con molta probabilità degli esseri umani. Ad affermarlo è il più completo studio finora condotto con dati provenienti da ogni continente e raccolti dal Met Office, l’ufficio meteorologico britannico. Gli autori della ricerca si sono basati su dieci “indicatori” chiave del clima, tra cui i livelli del mare, la temperatura dell’aria, l’umidità, la scomparsa dei ghiacci dell’artico e l’erosione dei ghiacciai. I dati sono stati pubblicati nell’ambito della revisione annuale sul clima del National Oceanographicand Athmospheric Administration statunitense e mostrano che il riscaldamento globale è una realtà “innegabile”. Secondo il Met Office il 2010 potrebbe diventare il secondo anno più caldo a livello globale degli ultimi 160 anni. Il più caldo finora è stato il 1998. Sebbene la maggioranza dei dati sia stata pubblicata già precedentemente, si tratta della prima volta in cui sono stati raccolti e analizzati in un unico rapporto. Al contrario del dipartimento dell’università dell’East Anglia – nei mesi scorsi al centro delle polemiche sulle email trapelate – che nelle sue ricerche si era focalizzato unicamente sulle temperature a livello terra, il Met Office si affida ad altri nove indicatori, i cui dati confermano un riscaldamento del Pianeta a livello globale, come già previsto dai modelli virtuali per l’analisi del clima. “Nonostante la variabilità causata dai cambiamenti a breve termine, l’analisi di questo rapporto illustra le ragioni per cui siamo così sicuri che il mondo si stia riscaldando. Quando osserviamo tendenze decennali utilizzando combinazioni di dati diverse e analisi indipendenti da diverse parti del mondo, vediamo i segni chiari e inconfondibili di un mondo che si sta riscaldando”, ha dichiarato Peter Stott direttore del centro per il monitoraggio del clima presso l’Hadley Centre del Met Office.

Fonte: www.ansa.it


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