E’ passata quasi in sordina la notizia della rivolta spontanea degli alluvionati del Magra ma a qualcuno deve essere arrivata. La sindachessa PDL di Pontremoli e il ministro Matteoli, sfilando in corteo automobilistico tutti impettiti tra le case sommerse dal fango mentre gli abitanti lo spalavano via si sono presi badilate dello stesso in faccia – protetti dai vetri delle auto blu – e insulti più fangosi del fango stesso lanciati dagli stessi spalatori che - dategli un po’ torto - se avessero potuto avrebbero fatto di peggio.
Contemporaneamente o quasi Grillo fa il gandhiano sui generis e dice che la violenza sulle persone non è tollerabile ma sulle cose sì. Cita i gandhiani e afferma che gli stessi in India bruciano le fabbriche ma non fanno male alle persone. Da qui spaccare bancomat va bene purchè non si spacchino le teste. Finchè si riesce.
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E il ministro Sacconi ha paura. Teme un ritorno all’epoca in cui fu ammazzato Biagi. Non capisce che si sta andando oltre. Che il rischio non è che sparino ai giuslavoristi ma che impalino i politici. Chi ci governa non ha capito che il Paese è sull’orlo della guerra civile, che il rischio di una deriva violenta è fortissimo. Che un ritorno agli anni di piombo sarebbe solo l’ipotesi migliore.
L’epoca dei sorrisi ad uso televisivo è finita. C’è gente in giro davvero esasperata. L’Italiano è apatico per natura finchè mangia ma oggi non riesce più nemmeno a mettere insieme il pranzo con la cena. E questi risolvono la crisi coi licenziamenti facili. Cercando di mettere contro i precari e quelli che hanno un contratto a tempo indeterminato. Stanno seminando violenza forse inconsapevolmente e non capiscono che questa può rivolgersi contro di loro.
Se a Craxi hanno tirato monetine, alla fine della loro parabola non oso immaginare cosa tireranno loro addosso.
Luca Craia