Da una ricerca, del Politecnico di Milano presentata oggi, condotta su un campione delle principali aziende italiane, risulta che i servizi di Cloud Communication sono più utilizzati dalle grandi aziende. Le Pmi restano ancora legate ai servizi consumer con scarsa integrazione tra i sistemi informativi
Tale diffusione, tuttavia, non si traduce ancora nella capacità di cogliere appieno le potenzialità di ripensare processi e relazioni in un’ottica di lungo periodo, ma ci le aziende si limitano a percepire i soli benefici legati all’efficienza e alla riduzione dei costi di comunicazione. Dall’analisi svolta sul campione delle grandi imprese, infatti, risulta che solo il 15% fa un utilizzo della Unified Communication & Collaboration che può essere considerato maturo dal punto di vista dell’adozione, della pervasività nei processi e dell’integrazione tra le soluzioni. All’opposto, il 25% delle imprese si trova ancora a un livello embrionale. Tra questi due estremi si colloca il restante 60% delle aziende che sta sviluppando iniziative di rilievo ma limitate ad alcuni ambiti. La motivazione principale di questa scarsa maturità sembra essere legata ancora a una rigidità delle imprese e a un’inerzia al cambiamento non semplicemente superabili.
L’analisi del budget delle aziende del campione ha individuato una spesa per addetto pari 104 € nelle aziende molto grandi (con oltre 1.000 addetti), 187 € in quelle grandi (tra 250 e i 999 addetti) e 106 € per le PMI (tra 10 e i 249 addetti). Le previsioni degli investimenti per il 2012 in tale ambito, per le aziende del campione, sono di buona crescita (+5,2%), in decisa controtendenza rispetto al settore IT nel complesso.Uno degli aspetti più innovativi che emerge dalla Ricerca di quest’anno è l’affermarsi di nuovi modelli di offerta in logica Cloud o UC&C as a Service. La Unified Communication & Collaboration, ad oggi, risulta infatti essere uno degli ambiti maggiormente predisposti per natura ad essere fruiti, almeno in parte, in modalità Cloud. Le evidenze della Ricerca mostrano come l’adozione del Cloud sia piuttosto diffusa nei diversi ambiti con percentuali di penetrazione che vanno dal 23% fino anche al 50% (l’E-Mail e i Calendari condivisi (52%), gli Unified Contact Center (46%) e i sistemi di Conferencing e Telepresence (36%). La Ricerca dell’Osservatorio mostra come la Unified Communication & Collaboration sia per i CIO un ambito di investimento strategico con un trend di crescita positivo e budget considerevoli, ma ancora caratterizzato da una limitata maturità nell’utilizzo.
Nel complesso la ricerca ha evidenziato che i trend tecnologici, come l’introduzione dei modelli as a Service e dei New Device e la progressiva maturazione delle soluzioni, spingono verso una maggiore maturità delle iniziative e potranno essere in futuro un driver di sviluppo delle soluzioni di Unified Communication & Collaboration. Per cogliere queste “opportunità”, però, le aziende devono rivedere le modalità con le quali tali iniziative sono concepite, lanciate e gestite in relazione alle priorità e alle strategie delle organizzazioni. Solo la coesistenza di un approccio organizzativo maturo con l’utilizzo di queste nuove tecnologie consentirà un utilizzo consapevole e strategico della Unified Communication & Collaboration, in grado di soddisfare le persone e innovare il business.
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About the author Francesco Russo
Consulente web e social media, content manager e blogger. Nel 2008 apro questo blog per parlare di come la comunicazione stia cambiando nell'era dei social media.
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