Sperduta in un posto dove non prende il cellulare, dove i ritmi vengono dettati dalle chiacchiere, dall'alcol e dal silenzio, mi ritrovo a guardare l'orizzonte anche se il limite tra cielo e nuvole, sopra e sotto, non c'è.
Apprezzo il silenzio, questi paesini sperduti, questa vicinanza a persone a cui mi sto legando molto.
Mi chiedo cosa ci faccia qui ed è lì che si fa sempre più strada il pensiero di andare via e seguire il mio percorso altrove, come sognavo di fare tanto tempo fa.
È che i sogni a volte ce li dimentichiamo proprio, non ci limitiamo a metterli nel cassetto, e ci adagiamo su una quotidianità che ci pare la cosa più giusta per noi.
Mai accontentarsi della quotidianità altrui.
Questo l'ho imparato. Così come ho imparato molte altre cose. Come ho capito che scelgo di vivere il mio essere femmina.