Il giornale conservatore britannico The Daily Telegraph dà notizia della pubblicazione di un report sulle conseguenze legali dell’introduzione del matrimonio omosessuale nel Regno Unito secondo il progetto di David Cameron: in Italia la notizia è stata ripresa da Tempi.it.
Il report è stato preparato da Aidan O’Neill ed è stato commissionato dalla Coalition for Marriage: un’associazione che si oppone ad ogni ridefinizione della “famiglia tradizionale”.
Leggendo il report sembrerebbe che le conseguenze siano “disastrose”: le scuole potrebbero licenziare chi si oppone ad usare libri scolastici che promuovano il matrimonio omosessuale, i genitori non potrebbero ritirare i propri figli dalle scuole qualora ci fossero lezioni sul matrimonio gay, sacerdoti e vicari potrebbero essere denunciati qualora si rifiutassero di celebrare un matrimonio di una coppia dello stesso sesso.
Riguardo quest’ultimo punto, Sharon James – rappresentante della Coalition for Marriage – è del parere che nonostante le promesse governative di proteggere le confessioni che decidessero di non celebrare matrimoni per coppie dello stesso sesso, tali promesse sarebbero senza nessun significato: infatti una coppia potrebbe appellarsi alla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Quindi James non solo prevede che una coppia omosessuale potrebbe rivolgersi alla Corte europea dei diritti dell’uomo ma sembra prevedere anche quale sarebbe la sentenza dello stesso tribunale. Quindi – sempre secondo quanto scritto nel report – sarebbe preferibile che le chiese smettessero di celebrare anche i matrimoni eterosessuali.
Insomma quello prospettato dal report della Coalition for Marriage sarebbe uno scenario da definire “apocalittico”: uno scenario che forse si può immaginare con molta difficoltà visto che al momento non esiste nessun disegno di legge in materia e difficilmente si può pensare a libri di scuola che “promuovano” il matrimonio omosessuale.
Visto che è difficile prevedere il futuro, forse è più consigliabile considerare cosa è successo negli sei Paesi UE (Belgio, Spagna, Svezia, Portogallo, Danimarca e Paesi Bassi) che hanno già approvato il matrimonio omosessuale per verificare se ci sono state “discriminazioni religiose”: nei Paesi Bassi è stato approvato addirittura nel 2001.
Un aiuto viene dall’Oidce (Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione contro i cristiani in Europa), una Ong di ispirazione cattolica che ogni anno pubblica un rapporto (molto criticabile) sulle “persecuzioni cristiane in Europa”. Nel database di Oidce viene riportato solo un caso di “discriminazione religiosa” come conseguenza dell’introduzione del matrimonio omosessuale: ossia la proposta del partito liberale olandese VVD di proibire l’obiezione di coscienza per gli ufficiali dello stato civile che devono registrare i matrimoni di unioni dello stesso sesso.
Per il resto non c’è nessuna traccia di quanto paventato dal rapporto della Coalition for Marriage. Quindi se è vero che la “storia è maestra di vita”, guardando alla storia dei paesi in cui è stato introdotto il matrimonio omosessuale si può tranquillamente affermare che la libertà religiosa è stata rispettata e non si vede per quale motivo nel Regno Unito la situazione dovrebbe essere talmente diversa.
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