Coca Cola, sponsor di lunghissima data della FIFA che vale miliardi, ha chiesto ieri sera le dimissioni di Blatter dalla presidenza dell’organizzazione. La richiesta giunge come reazione alle accuse di corruzione e agli scandali che hanno recentemente avuto Sepp Blatter come protagonista.
Neppure due ore dopo anche McDonald’s, pure lei impresa affiliata alla FIFA da tempo, ha chiesto la medesima cosa: dimissioni, e subito. Anche VISA si è pronunciata a favore della decisione delle altre due società. L’idea è che solo senza Blatter la FIFA può intraprendere quel percorso di riforme e apertura che da tempo molti auspicano. Coca-Cola afferma che “giorno dopo giorno, l’immagine e la reputazione della FIFA continuano a peggiorare”.
La replica di Blatter non si è fatta attendere: “malgrado Coca-Cola sia uno sponsor rispettato della FIFA, il sig.Blatter è in disaccordo con la sua posizione e pensa che lasciare adesso l’incarico non sarebbe nei migliori interessi della Federazione”. Queste le parole del suo avvocato.
E’ la prima volta che aleggia lo spettro di una conseguenza economia alle solite richieste e indignazioni. Le critiche a Blatter non sono nulla
di nuovo; il soggetto che le esprime, però, ha questa volta un potere economico di primissimo piano. Coca-Cola infatti spende per i tornei della FIFA e per la Coppa del Mondo più di quello che fa per ogni altro sport, e lo fa da una quarantina d’anni.
Molti nell’ultimo periodo avevano auspicato che gli sponsor si muovessero per forzare un cambiamento all’interno della FIFA, percependo che soltanto un potenziale pregiudizio economico avrebbe dato il via al cambio che, sinora, è sempre stato promesso ma mai realizzato.
In questo momento Blatter resta Presidente, ma a febbraio si terrà un’elezione alla quale non parteciperà, stando alle sue stesse dichiarazioni. E’ però del tutto possibile che questa ultima notizia forzerà la mano dello svizzero, che nell’ultimo anno ha avuto una riduzione drastica dei suoi consensi, dentro e fuori dall’organizzazione.