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Coccole per me – di Iannozzi Giuseppe

Creato il 30 ottobre 2011 da Iannozzigiuseppe @iannozzi

Coccole per me

di Iannozzi Giuseppe

coccole che mi autodedico
perché io conto veramente

Coccole per me – di Iannozzi Giuseppe

Il tuo peluche

Coccole per me – di Iannozzi Giuseppe
Alla pioggia mischiavi le tue lacrime
In silenzio mi feci intruso al tuo fianco
Non dicesti nulla, eccetto il tuo nome

Ricordo bene i tuoi occhi e la nebbia
Eri giusto una bambina spaventata
con in braccio un orsetto di peluche
e un Gesù d’oro impiccato al collo
Mi chiedevo cosa ci facessi da sola
nel tristo paesaggio dell’Aldilà

Pregavi, una cosa che non ho mai saputo fare
Provai ad allontanarti i capelli dal volto bagnato,
e uno schiaffo si stampò rosso sul mio viso
Pregavi per Janis, Jimi e Jim, persi chissà dove

La seconda volta fu al mio funerale
In nero sei sempre stata molto chic
Una donna oramai – l’invidia del Paradiso
Due minuti soltanto e ti portasti via lontano
Il sole era alto e bello, non c’era motivo
per piangere
Tra ghiaccio e fiamme

Ricorda sempre
che tra ghiaccio e fiamme
giace il mio delirio

Se al teschio domandi
chi io sia o non sia,
non t’aspettar risposta,
questa è sotto chiave
là dove niun mortale
la può disseppellire

Son così infernale
che potrei incoronare
il mio asino cardinale,
e poi da lui
farmi raccomandare
per portar in cielo
orgia di donnine nude
senz’anima e gonna,
disinibite abbastanza
per il tiro all’uccello!

Quel che mi resta

Oramai l’ho capito, sai!
Non mi vuoi bene più
Con te stavo bene,
mi sentivo Re
d’un piccolo mondo

Dovevo immaginare
che sarebbe finito
presto il sogno

Hai ragione tu, Bambolina
Con le pezze al sedere
e i tanti pesanti pensieri
che m’imbottiscono la testa
non poteva esser che questo

Vagabondo senza meta
con la tua foto in fronte,
prego Iddio
di non dimenticar mai
il tuo sorriso
Non mi resta che questo

Non mi resta che questo
Non mi resta che questo
Non mi resta che questo

Coccole per me

Avrei bisogno di coccole,
d’un vizio al femminile
come la dolcezza del tuo viso

Con la temperatura che va su
avrei proprio bisogno
d’un’infermiera bella e gentile
che mi menta spudoratamente
su quanto son maschio e bello

Non arrivo agli anta
e già pecco di rincoglionimento
Una bella bimba
Una bella bimba tutta per me
che m’insegni a strisciar
ai suoi piedi per un bacio
e una carezza

Una bimba così
e crederò a fate e folletti
e a Dio pure

Meglio di Vasco

Dicono che
son meglio di Vasco
anche se non valgo un fiasco
Non ho una vita spericolata,
però neanche qui vengono
gli angeli… sarà perché
son pesante,
noioso proprio come dici te

Ma io ho visto certe cose!
Io ho visto quello spazio
che tu puoi solo immaginare
Sono stato oltre i confini dei Bastioni
di Orione, e del muro di Berlino
non ho lasciato in piedi
un sol mattone

Dicono di buttar giù l’aspirina
anche se non fa le bollicine
Dicono che mi farà bene
da morire
Dicono così tante cose
che non gli sto più dietro
Queste voci che sento dentro
io voglio crederci,
incontri ravvicinati del terzo tipo
Dicono che sul pianeta delle Scimmie
crescerò anch’io finalmente,
che la smetterò di lamentarmi,
che non chiederò più risposte al vento
Io so soltanto che…
che continuerò a toccarmi a piacimento

Io so soltanto che…
che continuerò a toccarmi a piacimento
anche se vuoto è il fiasco dell’ebbrezza
Io so soltanto che…
che ancora cercherò la tua mano,
la tua mano che mi accarezza

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