Qualche tempo fa Mario, in risposta ad un mio post, si lamentava che in farmacia deve fare la coda, nonostante il numerino.
Ma al giorno d’oggi dov’è che non dobbiamo metterci in fila? Iniziamo dagli uffici pubblici: l’ASL e le Poste sono i due esempi più eclatanti, l’ACI per il pagamento della tassa di proprietà o per il rinnovo della quota, l’Ufficio Imposte, code per rinnovare l’abbonamento dei mezzi pubblici… ma non è che nel ramo privato sia meglio.
Venerdì pomeriggio e sabato all’Ipermercato c’è da aspettare altro che 10 minuti, che invece sono la norma nelle altre giornate, dall’edicolante c’è sempre chi fa perdere tempo perché gioca al lotto o al gratta e vinci, qualche settimana fa in Vodafone, per un problema di punti e ritiro premi,(l’ennesimo cellulare), ho dovuto aspettare oltre 40 minuti. Non parliamo poi lo scorso mese di gennaio, in cui tutti erano in coda per i saldi!
L’unico posto dove non aspetto, non entrandoci quasi più, è la banca, ma ormai quasi tutte le operazioni le svolgo on-line…
Adesso con le semplificazioni che il governo Monti vuole attuare ci hanno promesso che, grazie ad Internet, non faremo più le code.
Ma come farà quel 40% di italiani che ancora non è collegato o semplicemente non è in grado di usare i supporti informatici? Anziani soprattutto, ed il mio pensiero corre a mia madre, che di bancomat non voleva sentir parlare e che per comunicare usava carta e penna o, al massimo, il telefono…