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"Il Pdl calabrese chiede le immediate dimissioni del sindaco di Scala Coeli Mario Salvato (Cs) e del consigliere provinciale di Cosenza, Leonardo Trento. Il primo cittadino, giovedì scorso, si è reso protagonista di un’aggressione a palazzo “Alemanni” nei confronti di un giornalista dell’ufficio stampa della Giunta regionale al termine di un incontro nel quale si è discusso sul futuro del nosocomio di Cariati, mentre l’esponente politico provinciale avrebbe organizzato l’incivile protesta andata in scena, venerdì pomeriggio, all’ospedale “Annunziata” di Cosenza contro il Governatore Giuseppe Scopelliti fomentando dietro le quinte i manifestanti. Questi episodi vanno fermamente condannati, anche perché uomini delle istituzioni, di qualsiasi colore politico, non possono permettersi il lusso di diventare improvvisamente dei rivoltosi. Salvato e Trento, se avessero un pò di buon senso, dovrebbero farsi da parte recitando il mea culpa. Le scene accadute la scorsa settimana non devono più ripetersi. Ci sono infatti rappresentanti delle istituzioni che non sono degni di indossare la fascia tricolore perché con i loro comportamenti alimentano l’odio e la violenza. Diciamo, quindi, basta a questo clima da “guerriglia” venutosi a creare puntando, invece, a costruire una Calabria migliore, partendo proprio dal delicato settore della sanità."
Ora, io non voglio difendere nessuno, perchè non conosco i fatti se non dalle rispettive versioni e non mi sento in grado di giudicare. Evidenzio solo che nel caso del consigliere provinciale Leonardo Trento nel comunicato si legge "avrebbe organizzato..."; avrebbe è condizionale, mi sembra, non indica certezza. Sicuramente, però, dal comunicato stampa del PDL viene fuori un concetto sacrosanto, al di là del fatto se sia applicabile al caso in questione o no: gli uomini delle istituzioni "di qualsiasi colore politico" non possono commettere atti violenti nè azioni che alimentino l'odio e la violenza; la pena sono le dimissioni dall'incarico, praticamente per indegnità, mi pare. Bene, qualora ci fossero ancora dubbi, ora è chiaro che evidentemente nel PDL la coerenza non è di casa. Se non sbaglio Ignazio La Russa è ancora ministro della difesa, eppure si è reso responsabile dell'aggressione fisica ad un giornalista..o no?
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