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Cogan – Killing Them Softly

Creato il 30 ottobre 2012 da Thefreak @TheFreak_ITA

“Piangono, implorano, pregano. Alcuni addirittura si pisciano addosso o chiamano la mamma. E’ imbarazzante! A me piace mantenere una certa distanza dalle loro emozioni. Mi piace ucciderli dolcemente!” Jack Cogan

Lapidaria e più che mai eloquente la gelida frase con la quale Jackie Cogan – interpretato da un fascinoso e spietato Brad Pitt che dimostra qui di avere appreso sapientemente la lezione del celebre maestro Quentin Tarantino – si rivolge a Driver (Richard Jenkins), segretario di una potente organizzazione mafiosa della Louisiana, per spiegare il proprio stile di caccia, il proprio modo di far fuori la persone : Jack lo fa in maniera secca, fredda, cinica, non mescolandosi con i pensieri delle proprie vittime, ma appunto eliminandole quando le loro intime emozioni viaggiano altrove.

Ovvio, certamente. Perché questo comporterebbe inevitabilmente un coinvolgimento emotivo troppo arduo da sopportare per un killer cosi ferocemente abile come Jackie che ha come unico obiettivo il dio denaro a tutti i costi.

Questo, in buona sostanza, il leitmotiv che muove la riuscita e densa pellicola del regista neozelandese Andrew Dominik, già acclamato tra l’altro per il precedente lungometraggio del 2007 de “L’assassino di Jesse James per mano del codardo Robert Ford”, sempre con Brad Pitt come grande protagonista.

Un film  duro, crudo, che lascia giustamente al termine della visione molta amarezza e che non risparmia violenza né brutalità, ma che senza alcun dubbio necessita di grande pazienza e fors’anche un pizzico di acume in più da parte dello spettatore. Si perché “Cogan- Killing Them Softly” non è la classica e magari scontata rincorsa folle in stile “Fast and Furious”, dove il pubblico amante del genere si reca in sala aspettandosi di trovare corse frenetiche, rocambolesche esplosioni e risse divertenti belle e buone, cosi, per il gusto di rilassarsi.

Killing Them Softly è infatti un film dove si parla della triste realtà nuda e sporca, tra cadaveri abbandonati, tremendi pestaggi, tradimenti e killer ridotti ad alcool e prostitute perché precipitati nell’ agghiacciante abisso della solitudine (come Mickey, interpretato dal meglio noto protagonista de “I Soprano” James Gandolfini, addirittura candidato al Premio Oscar come Miglior Attore non protagonista, per la sua disperata ma brillante performance.)

La pellicola in questione è piuttosto un noir a rallentatore, probabilmente nostalgico dell’omonimo genere degli anni 90 – come ad esempio di “Pulp Fiction” – che , in maniera molto ambiziosa, e con un grande cast fatto di rapide entrate ed uscite dei personaggi (ammirevole ad esempio Ray Liotta  nei panni del vecchio Markie), cerca di presentarsi anche come analisi politica ed economica di un’ intera epoca : a fare da sfondo alla pellicola è infatti lo stato della Lousiana alla vigilia della fine del mandato dell’ex-Premier George Walker Bush, con una onnipresente voce alla radio dell’allora Senatore Barack Obama, che inneggia alla fratellanza, all’unità delle etnie statunitensi, all’amor di patria.

Ma sono solo belle e vuote parole per chi, come Jack, inarrestabile assassino, o Frankie (Scott McNairy) e Russel (Ben Mendelsohn), i due piccoli e sbandati delinquenti che danno il via a questo lento ed inesorabile “dolce” massacro, cerca solamente di tirare a campare in un momento storico in cui la crisi flagella la società e dove il leggendario e tanto auspicato Sogno Americano sembra distante dalla realtà anni luce.

Rubare alle volte sembra l’unica soluzione. Uccidere a comando non è poi una cosa cosi brutta quando occorre denaro , e neppure la Mafia, in un momento in cui il contante non grandina come il sangue delle sue vittime, può permettersi di essere schizzinosa e di ricevere sconti da parte dei propri sicari .

Un’America allo sbando, in cui l’uomo, non riuscendosi a realizzare ed a raggiungere la propria felicità come invece proclama la Costituzione, non è mai stato cosi solo.

“L’America non è una Nazione. L’America non è una Comunità. L’America è solo business. E adesso pagami!” – conclude Jack fulminando lo spettatore.

“Cogan – Killing Them Soflty”, nei migliori Cinema dal 18 ottobre 2012


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