Magazine Psicologia

Cogliere l’Essenza

Da Anna
Cogliere l’Essenza




Cosa ci spinge a fare ciò che facciamo? Cosa significa il percorso di scelta che inevitabilmente ci rende “persona”? Ciò che mi attrae è il viaggio verso l’Essenza delle cose, delle situazioni, delle persone. E’ un viaggio di scoperta e di meraviglia che rifugge la noia e guarda oltre. Faticoso il più delle volte, perché mai banale. Talvolta pesante perché profondo, ma sempre in cerca di leggerezza, per quanto sia possibile!Ciò che conta è vivere. L’esistenza è meravigliosa e le persone che si incontrano sono come i fili di un’unica tramaNon esistono situazioni negative, anche quando si aprono ferite. Ciò che conta è come risaliamo!  Dentro ciascuno c’è un gioiello, un segreto da scoprire fatto per lo più di silenzi. Gli sguardi raccontano storie e attraverso quelle narrazioni respiriamo la vita. Gli interrogativi sul tempo e sul senso (mai raggiunto) hanno dato vita a riflessioni filosofiche e letterarie che mi hanno sempre appassionata: dai miti arcaici alla letteratura greca, dal pensiero filosofico alla poesia.La risposta che ci viene offerta dalla speculazione razionale, dalla fisica, dal tempo geometrico, non soddisfa la mia percezione poiché vivo la necessità di un mondo tutto mio sovrapposto alla constatazione razionale e convenzionale.Ciascuno ha fatto esperienza preriflessiva del tempo. Entro lo scorrere convenzionale e oggettivo si situa un vissuto che riguarda il soggetto, il suo stato d’animo, la sua memoria, le sue attese. Il tempo soggettivamente percepito non coincide con lo scorrere misurabile scandito dalle lancette o dalla successione numerica degli odierni orologi digitali: può essere lento oppure veloce, “non passa mai” oppure “sfugge”. Il tempo vissuto è emotivamente connotato e scorre troppo in fretta quando siamo felici, ma sembra arrestarsi quando siamo in situazioni di angoscia o di attesa.A differenza delle cose, l’Esserci umano ex-siste(nel significato di porsi fuori da) nella direzione della possibilità. La possibilità è l’essenza dell’essere umano i cui modi non sono pertanto interpretabili attraverso le categorie che si addicono alle semplici presenze, ma attraverso gli esistenziali fondamentali che mantengono aperta la progettualità futura. Il divenire è perciò decisione e orientamento verso la realizzazione del Sé. Il futuro verso cui si protende il progetto è la dimensione prima della temporalità esistenziale.La nostra cultura è basata sul presente e sull’aspirazione a cogliere l’attimo fuggente, un equivoco all’interno di un susseguirsi di attimi che costituiscono un presente senza sosta. L’atteggiamento ambivalente e paradossale del nostro tempo nei confronti della memoria si esprime nella tendenza, da un lato, a conservare tutto il passato, possedendolo attraverso gli strumenti messi a disposizione dalla tecnologia avanzata, dall’altro a svincolarsi in una rimozione perseguita come smemoratezza e libertà dal peso dell’antico. Vivere alla giornata, tuffarsi nell’attivismo incessante, avere come dimensione temporale unicamente il presente diventa una fuga dal passato, vissuto come troppo imponente per poter essere assorbito e metabolizzato, e dal futuro avvertito come sempre più minaccioso perché imprevedibile e non controllabile. Ma cogliere il tempo significa cogliere l’angoscia che connota il passato come perduto ed il futuro come irrealizzabile. E allora cosa resta? Resta l’attimo, momento del tempo autentico in cui si realizza l’apertura dell’Esserci alla situazione, sintesi massima delle tre dimensioni estatiche.Ma vivere nel qui e ora significa realizzare se stessi in vista di un progetto esistenziale autentico. Dove il tempo passato e la progettualità futura si fondono nell’autenticità che ciascuno di noi riesce più o meno a realizzare. Vivere una “vita piena” implica accettare il fluire selle situazioni e non ricercare l’omeostasi. Significa accettare anche i momenti negativi, esplorare i sentimenti più strani sconosciuti, incoerenti e  pericolosi.

Cogliere l’Essenza. Accarezzarla, comprese le parti oscure e remote. In profondità per risalire.
A tutti buona estateAnna J

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