Annamaria Franzoni, la mamma di Cogne condannata a 16 anni per la morte del figlio Samuele, il bambino di tre anni ucciso a Cogne il 30 gennaio 2002 con 17 colpi alla testa, potrebbe presto usufruire di permessi premio per stare con i figli e con il marito. La decisione spetta al Tribunale di Sorveglianza di Bologna che dovrà stabilire se accogliere le richieste della donna, già respinte dal magistrato che l’ha in carico, o tenerla in carcere.
E’ giusto secondo voi concedere il permesso premio alla Franzoni?
Se è vero che ha ucciso il figlio, quale permesso le puo’ essere concesso? Eppure il marito le è sempre stato vicino… eppure lei si è sempre dichiarata innocente.
Ancora sottovalutiamo il post-partum, potrebbe essere la sola causa a “scagionare” eventualmente la Franzoni?
Perchè l’ Avvocato Taormina ha preso le distanze dal caso?
Ma soprattutto Annamaria va aiutata o va condannata?
Solo pochi giorni fa l’altro caso agghiacciante della mamma che ha affogato il proprio figlio, dopo un primo tentativo di affogare il bambino nella vasca di casa e dopo aver detto ” portatemelo via”. Comunque un grido disperato di aiuto lo aveva lanciato. E’ stata ascoltata è vero, è stata in cura per il post-partum, ma proprio il marito, dicendo al medico di sospendere le cure perchè la moglie era guarita, ha deciso, anzi, ha firmato la condanna del figlio.
Si sta facendo abbastanza per voi e soprattutto, quanto fa paura questo terribile mostro chiamato “post-partum?”.
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