Coinvolti giudici e politici per favorira cosche della ‘ndrangheta

Creato il 03 dicembre 2011 da Madyur
Scattata una retata sull’asse Milano-Reggio Calabria che ha decapitato i vertici del clan della ‘ndrangheta nato dal connubio delle famiglie Valle-Lampada, da anni trapiantate nei comuni dell’hinterland milanese. Rafforzando il convincimento della Direzione nazionale antimafia , che nell’ultima relazione ha denunciati la capacità di colonizzazione della ‘ndrangheta nel Nord Italia.

Nel luglio 2010 , l’operazione Infinito aveva portato in cella 160 persone per associazione mafiosa. Le accuse parlano di corruzione , corruzione giudiziaria , rivelazione del segreto d’ufficio , in carcere sono finite 9 persone. Ma si tratta di capi capaci di trattare con i Monopoli di Stato per ottenere una concessione in esclusiva per gestire le scommesse on line o gli incassi delle slot machine.
I capi avevano in pugno Giuseppe Giglio, presidente della sezione misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ( accusato di corruzione e rivelazione segreto d’ufficio). Nella rete degli arresti c’è anche il consigliere regionale del Pdl calabro , Francesco Morelli , capace di assecondare il business della cosca e avere una parte diretta nella società di scommesse. Vincenzo Minasi , legale, era in grado di fornire documenti riservati , dove si dà atto delle verifiche della squadra mobile su un’indagine sul clan per usura e riciclaggio.
in mano alle cosche c’era anche il maresciallo delle Fiamme Gialle , Luigi Mongelli , che ha ricevuto per i suoi servigi 400 mila euro. A piede libero un magistrato , Giancarlo Giusti, accusato di corruzione in atti giudiziari. I clan gli avevano riservato 27 mila euro per spassarsela a Milano , ragazze a pagamento in alberghi lombardi.

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