Col senno di poi

Da Sfollicolatamente
Dev'essere una cosa che succede spontaneamente: intorno al giro di boa dei 40 giorni, si ripensa al parto e ne si rielabora la narrazione (infatti ho letto alcuni vostri racconti davvero emozionanti, ultimamente).
Ma oltre al parto, viene da tirare un po' le somme su quei rocamboleschi momenti, ore, giornata (o giornatE, per alcune fortunelle di noi) che hanno accompagnato il parto. Nel senso che nell'immediato dopo parto si pensa solo allo splatter e alle dinamiche del parto in se, ma poi, piano piano, vengono a galla tutte le cose che c'erano intorno.
Perche' li per li, al momento, mica te la raccontano tutta, i familiari.
Come quando e' nata la Picca, che solo dopo un po' e' venuto fuori che il Gufo e la Iena hanno passato ore e ore appollaiati fuori dalla sala parto a tampinare ostetriche, dottori e pure donne delle pulizie, ma soprattutto a tampinare Dear Husband. Il quale, se ricorderete, nel pieno del travaglio usci' a grandi falcate dalla sala e si divincolo' dagli Sfolli genitori (ormai convinti che sarei morta in un cesareo d'urgenza), con un lapidale "Lasciatemi solo, devo pensare". Il che non fece che confermare agli Sfolli genitori i loro funesti presagi. Alla fine, ovviamente, nessun aveva mai parlato di cesareo d'urgenza e a me fecero di tutto tranne che il cesareo, appunto.
A questo giro, invece, anche in vista dell'aumentata complessita' della situazione (c'era Picca a cui badare), ci eravamo preparati a dovere.
Dear Husband (il Re dei Tabulati Excel, eh gia' colui che programma il Natale nei minimi dettagli, con tabelle e tabulati di marcia gia' da un mese prima), mi aveva suggerito di preparare dettagliate istruzioni per Gufo e Iena su abitudini e usanze Picchesche. E io, pedissequamente, avevo scritto tutto. Oh ma proprio tutto: orari nido, routine nanna, quali pannolini, quali elastici dei capelli...insomma tutto.
Poi, serena e soddisfatta, mi sono consegnata alle autorita'...
Ricorderete che non ne potevo piu': ero oltre il termine, il vitellone era enorme, ero gonfissima, la dieta era andata a remengo, non dormivo la notte, e ogni 2x3 mi sanguinava il naso. Ma ai dottori non interessava: finche' la mia pressione andava bene,c'era liquido amniotico e il bambino aveva battito, loro avrebbero aspettato fino al giro di boa della 41esima settimana.
Ma io li ho fregati, ah si se li ho fregati: un bel giorno sono andata la, e ho detto che volevo fare il monitoraggio perche' ecco insomma... avevo le glicemie altissime.
E mi son messa le ballerine di una taglia piu' piccola della mia per far vedere quanto mi segnassero i piedi dal gonfiore.
E poi ho dato il colpo finale dicendo che - oh my god - non sentivo il bambino.
E li ho capito che avevo vinto il ricovero e l'induzione.
Evvai!
Lo so, sono una bestia. (e vabbe, dai, le glicemie eran si, un po' altine, visto che ormai ero cosi sclerata che mi strafogavo di pane e formaggio dalla mattina alla sera; e poi si, in effetti non c'era piu' tutto questo spazio per muoversi in pancia, perche' Jonny facesse sentire i suoi calci...)
Ma tornando ai tabulati Excel.
Quella notte, in ospedale, sapevo che qualcosa stava per accadere.
Quindi mi premurata di raccomandare alla Iena di tenere il telefono a portata di mano, che lei e' sorda intronata, bless her.
Infatti, alle 2 di notte, in pieno travaglio, telefono a DH e gli dico di chiamare i miei, che vengano a dormire a casa con Picca, affinche' DH possa venire ad assistermi nel travaglio. La Iena, che si era incerottata il cellulare a un orecchio e il fisso all'altro, era pronta in pole position al centomillesimo squillo sente il telefono e riemerge dal coma.
Per le 3, DH e' libero da incombenze e puo' raggiungermi in ospedale.
Alle 8 la Iena sveglia la Picca e la porta al nido.
Questa era la versione che mi hanno propinato.
Ma mica me l'han detto, che la Iena per poco non veniva risucchiata dai vorticosi meandri delle cinture di sicurezza del seggiolino della Picca, e che alla fine ne era emersa provata e rassegnata e...shock horror, non l'aveva proprio legata!
SignoreGrazieDiAverGuardatoGiu in quel tragitto che le ha portate da casa al nido.
Amen.
Che poi e' stato un miracolo che lei sia anche solo riuscita a uscire di casa, dopo aver lottato strenuamente contro la serratura di casa, e avendo, infine, dovuto lasciare il Gufo a presidiare la casa, essendo entrambi incapacitati, l'ingegnere e la ragioniera, a chiudere a chiave la porta.
Ebbene si: avevo fatto i tabulati Excel, avevo ripetutamente dimostrato (accanitamente quanto inutilmente) come allacciare il seggiolino, ma...non avevo pensato di fare un tutorial su come chiudere casa a chiave.
Limortacci.
Pero' ce l'hanno fatta eh. Infatti siamo qui tutti sani e salvi. Guarda qui.


A fatti compiuti, mi scappa da ridere.
Pero' anche un po' da piangere.
Dai passatemi una figurina della Peppa, che ho bisogno di sniffare qualcosa di forte...


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