Frederick Carl Frieseke, Colazione in giardino (1911)
Siamo nel periodo di piena affermazione della società borghese, che vive i primi frutti del benessere prodotto dall'industrializzazione e che ama essere raffigurata nelle occupazioni quotidiane, anche quando sono addirittura prosastiche: quello che i balli sono per i nobili i pasti e i momenti di raccoglimento familiare sono per questi nuovi benestanti.
Claude Monet, Colazione sull'erba (1865)
La colazione più famosa della storia dell'arte è certamente quella di Édouard Manet. Va immediatamente detto che il termine déjeuner, che noi traduciamo con «colazione», in francese indica anche pranzo, motivo per cui, se le pietanze della Colazione sull'erba sono abbastanza ridotte e adatte ad un primo pasto mattutino, nella Colazione sull'erba di Claude Monet e nella Colazione dei canottieri dipinta da Pierre-Auguste Renoir le cibarie sono ben più laute. L'etimologia del termine, in effetti, non ha in sé la connotazione di un pasto specifico: collatio, in latino, significa semplicemente «ciò che è messo insieme», ad indicare la varietà di pietanze, che potevano risultare anche dall'apporto di ciascun commensale. Il fatto che molte delle prime colazioni apparse nelle tele siano in realtà pranzi non è però un buon motivo per tralasciarne la presentazione, tanto più che, senza l'opera apripista di Manet, probabilmente il tema stesso della colazione non avrebbe avuto forse la stessa fortuna.Édouard Manet, Colazione sull'erba (1863)
Abbiamo notato come farsi ritrarre a colazione o a pranzo fosse gradito alla borghesia, ma bisogna ricordare che proprio la Colazione sull'erba di Manet destò uno scandalo tale da essere esclusa dal Salon dell'Accademia di belle arti del 1863, finendo al Salon dés Refusés, per essere infine considerato l'opera iniziatrice dell'Impressionismo. Il problema, certo, non era nel tema o nell'ambientazione, bensì in quelle nudità così ingenuamente esposte, ma sfrontate nel contatto che la donna stabiliva con il suo spettatore, rivelando come i gentiluomini francesi amavano passare le loro giornate.Claude Monet, Colazione sull'erba (1865)
Sul déjeuner ritornano dunque anche Claude Monet, con due tele del 1865, una delle quali particolarmente affollata, e Pierre-Auguste Renoir, concentrato sulle colazioni lungo la Senna, nei circoli dei giovani borghesi e nei pergolati che riparano dalla luce i canottieri.Pierre-Auguste Renoir, La colazione dei canottieri (1882)
Pierre Auguste Renoir, Colazione in riva al fiume (1875 circa)
Sono, invece, vere e proprie colazioni quelle ambientate nelle stanze casalinghe o nei giardini privati, in cui la quantità dei personaggi è molto ridotta e rappresenta l'essenzialità e il raccoglimento della famiglia, con l'eventuale aggiunta del personale di servizio. In questi casi, un po'come per gli affreschi pompeiani, la rappresentazione del pasto e del suo contesto evidenzia ancora una volta lo status dei personaggi ritratti, che esibiscono porcellane e teiere riccamente lavorate, come nella Colazione in giardino di Monet, nell'omonimo dipinto di Giuseppe De Nittis o nella Colazione di Hanna Pauli, dove, addirittura, sono rappresentati gli anelli dei tovaglioli e una ricca gamma di ampolline che riverberano ovunque il bagliore solare che scende dagli alberi.
Claude Monet, Colazione in giardino (1873)
Giuseppe De Nittis, Colazione in giardino (1883-1884)
In un'atmosfera luminosissima e quasi accecante è invece collocata la Colazione in giardino realizzata nel 1911 da Frederick Carl Frieseke, dove una donna vestita di azzurro si accinge ad iniziare o sta terminando il pasto, forse dopo aver atteso invano l'arrivo di un ospite, come suggerisce la tazzina vuota al lato opposto del tavolino.
Hanna Pauli, Colazione (1887)
Paul Signac, Prima colazione (1887)
P.A. Renoir, Colazione a Berneval (1898)
Intima quanto quella descritta da De Nittis è la Colazione a Berneval di Pierre-Auguste Renoir, rappresentata di scorcio sullo sfondo di un dipinto che sembra invece concentrarsi sull'uomo che legge in primo piano, scegliendo l'isolamento del libro o del giornale in luogo della partecipazione ai preparativi, o, forse, dello sparecchiamento della tavola. L'atmosfera è qui ben diversa da quella soleggiata e mossa dei canottieri, e quasi ci avvicina alla particolarissima Prima colazione di Paul Signac, dove la luce che proietta ombre quasi geometriche, l'essenzialità di ciò che è disposto in tavola e la posizione stessa dei personaggi, così fissi e con gli occhi chiusi o abbassati. suggeriscono una profonda incomunicabilità, forse dovuta al torpore del mattino o forse a qualcosa di più profondo.C.M.