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La maggior parte degli insetti è destinata a diventare preda di un vertebrato più grande, forte o veloce di loro. Rane e rospi sono insettivori formidabili, ma una nuova ricerca mette in evidenza come in alcune parti del mondo questi e altri anfibi possano diventare prede degli stessi insetti di cui si nutrono.
Alcuni invertebrati sono notoriamente predatori di anfibi: nella lista ci sono aracnidi, emitteri acquatici, alcune specie di formiche e di coleotteri. Tra questi ci sono anche gli insetti del genere Epomis, che conta circa 20 specie diffuse dall'Africa all'Asia.
In passato si era già scoperto che le larve degli Epomis si nutrono esclusivamente di anfibi per portare a termine il loro ciclo vitale, e che gli adulti di questo genere hanno una dieta basata principalmente su invertebrati e su carcasse di vertebrati. Quello che non era del tutto chiaro, tuttavia, era se questi coleotteri potessero nutrirsi di prede vive, rane e rospi in grado di reagire ad un'aggressione.
Fino ad ora era stato documentato un solo caso di scarafaggio Epomis (Epomis nigricans) intento a nutrirsi di un anfibio, una rana della specie Rana nigromaculata; ma altre due specie provenienti da Israele, Epomis dejeani e Epomis circumscriptus, sono state recentemente osservate nell'atto di predare e nutrirsi di rospi e altri anfibi.
I ricercatori dell'Università di Tel Aviv hanno osservato la relazione tra insetti e anfibi in diversi siti israeliani, aggiungendo qualche dettaglio ad un fenomeno così insolito. "Gli anfibi sono tipici predatori di insetti, e la loro dieta può includere coleotteri adulti, in particolare coleotteri terrestri" spiega Gil Wizen, autore della ricerca. "I recenti filmati di attacchi di coleotteri a rospi e rane ci hanno fornito nuovi indizi sull'interazione tra anfibi e insetti, e hanno documentato il fenomeno insolito che vede invertebrati predare animali vertebrati".
Le due specie di coleottero sembrano prediligere prede come il rospo smeraldino (Bufo viridis), la Rana Verde di Levante (Rana bedriagae) e il tritone vittato (Triturus vittatus), anche se non sono particolarmente schizzinose quando si tratta di cibarsi di altri anfibi.
In molti casi sono stati osservati coleotteri che vivevano all'interno delle tane delle loro prede: in uno dei siti di osservazione sono stati recuperati i corpi di tre rospi smeraldini parzialmente divorati da Epomis circumscriptus che si erano insediati all'interno dei loro rifugi. I coleotteri hanno condiviso la tana con gli anfibi durante il giorno, in attesa che calasse la notte per iniziare a nutrirsi.
In laboratorio sono stati invece condotti un totale di 75 esperimenti che vedevano coinvolti le specie Epomis dejeani e Epomis circumscriptus, e cinque specie di anfibi (quelli sopra citati, la rana Hyla savignyi e la salamandra Salamandra infraimmaculata). Per la prima specie di coleotteri sono stati osservati comportamenti predatori sugli anfibi nel 100% dei casi, mentre per la seconda ci si attesta attorno al 78%.
Come fa un coleottero ad uccidere e cibarsi di un anfibio diverse volte più grosso e forte di lui? Inizia con il mordere la preda sul dorso, provocando una reazione violenta da parte dell'animale fino a quando l'incisione creata dall'insetto non lo porterà alla paralisi entro pochi minuti. A quel punto, il coleottero inizia a nutrirsi dell'anfibio pezzo per pezzo a partire dalle zampe, operazione che può richiedere diverse ore per essere portata a termine.
Nella maggior parte dei casi questi insetti si limitano a mangiare gli arti inferiori delle loro prede (riducendo le zampe di una salamandra ad un ammasso informe in circa 1 ora), ma durante le osservazioni ci si è accorti che alcune volte gli insetti continuavano a nutrirsi della carcassa fino a divorarne anche gli occhi.
Predation of amphibians by carabid beetles of the genus Epomis found in the central coastal plain of Israel
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