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Collanine (di Matteo Zola)

Da Villa Telesio
Collanine (di Matteo Zola)

(foto di TheAlieness, Flickr CC)

Era un’amore dalle gambe corte, ma saltavo quattro a quattro

i gradini dei tuoi pensieri

quando aprivi la porta al campanello

su dalle scale fino alla porta-

per noi il tempo non costava uguale, non valeva

niente

la scorta dei baci e scintillavano i passi

dei tacchi ed il trucco sorriso celava

-

la morta realtà del nostro bitume

-

quotidiano rifiuto del vero, è durato fino al domani

poi d’inverno si son fatte le mani, gelide

stalattiti dai polsi, dagli occhi

e una lingua di ghiaccio

-

a raggelare parole

-

e pensare che fu grande l’onda

che ci prese rompendoci il guscio

conchiglie ora buone soltanto per collanine

- cappio della speranza.


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