Magazine Cultura
di Rolando Berretta
I Frammenti di Dicearco da Messina, raccolti e illustrati dall’avv. Celidonio Errante - Volume II - Palermo presso Lorenzo Dato 1822, pgg.79,81 (è in Italiano atavico.)
"… Ma si è detto che le parti occidentali, e settentrionali dell'Europa erano ignote ad Eratostene; il quale insieme a Dicearco merita scusa, perchè non videro quei luoghi. Chi però scuserà Polibio, e Posidonio? E Polibio è quello, che chiamando le sue sentenze dommatiche delle distanze che sono in quei e in altri luoghi, poi nè pur in ciò, che in altri riprende, è netto di errore. Dicendo adunque Dicearco, che dal Peloponneso alle colonne si ha dieci mila stadi; e che più di questi sono fin all'ultimo termine del golfo Adriatico; e dandocene tre mila, che è fin allo stretto andando verso le colonne, in modo che il resto dallo stretto alle colonne sian settemila: dice Polibio, che tralascia se i tre mila bene si calculino, o no; ma i sette mila in nessun conto vanno bene, sia che si misuri la marina, sia che si tiri una linea pel mezzo del mare. Imperocché la marina è somigliantissima a un angolo ottuso tirato sopra lo stretto, e le colonne, la cima del quale è Narbone. Per la qual cosa forma un triangolo, che ha per base una linea retta tirata pel mare, e i lati sieno quelli, che fanno l'angolo, che abbiam detto: uno, che comincia dallo stretto fin a Narbone è di undici mila, e duecento stadi; l'altro è poco meno di otto mila. E la massima distanza dall'Europa all'Africa pel mare Tirreno senza alcun dubbio essere non più di tre mila stadi, e meno nel mare Sardo. Ma sieno pur soggiunge tre mila stadi, e si pongano due altri mila, che sono per la profondità del golfo presso Narbone, siccome una linea perpendicolare dalla cima alla base di questo angulo ottuso: certo è die' egli dalla misura secondo la scienza, che tutta la marina dallo stretto alle colonne avanza la linea retta, tirata pel mare presso che cinquecento stadi. Ai quali aggiunti i tre mila, che sono dal Peloponneso allo stretto, saranno gli stadi in tutto, pigliandoli pel diritto, più dal doppio di quelli, che Dicearco disse: e più bisognerà, soggiugne, porne secondo lui fin all'ultimo termine dei golfo Adriatico. Ma Polibio amico (dirà alcuno) come 1'esperienza evidentemente sta contra questa menzogna dalle cose stesse, che hai tu detto, dal Peloponneso a Leucade settecento stadi: e di là a Corcira altrotanti, e pure altrotanti ai Monti Cerauni, e a mano destra nella Iapigia: dai Cerauni alla marina Illirica sei mila conto cinquanta: così menzogne sono amendue, e quel che Dicearco disse, dallo stretto alle colonne esservi stadì settemila, e ciò che tu sembri spacciare. Imperocchè molti confessano, che pel mare vi ha dodici mila stadi. Il che si accorda con quello, che si è detto della lunghezza dell'abitabile".
Questo scritto, reperibile su internet, è corredato dal testo greco con relative note.
Oggi ci ritroviamo con questo genere di traduzioni:
Dicearco afferma che le Colonne d’Ercole distano dal Peloponneso 10.000 stadi e che è ancora maggiore la distanza fino all’estremità dell’Adriatico; dice inoltre che dalle Colonne d’Ercole allo STRETTO di vi è una distanza di 3.000 stadi, di modo che la parte rimanente dallo STRETTO alle Colonne misura secondo lui 7.000 stadi. A questo punto Polibio dichiara di non voler prendere in considerazione se Dicearco abbia o meno ragione quando calcola la distanza di 3.000 stadi, ma ha senz’altro torto quando parla di 7.000, che non corrispondono né a una misurazione fatta lungo la costa né alla distanza tra le due località misurata attraverso il mare. La costa è simile ad un angolo ottuso che parte dallo STRETTO e dalle Colonne e abbia il vertice a Narbona, sì da formare un triangolo avente come base una linea attraverso il mare e come lati i due segmenti che costituiscono l’angolo suddetto. Di questi lati quello che va dallo STRETTO a Narbona misura oltre 10.200 stadi, l’altro poco meno di 8.000. Ora la massima distanza dall’Europa all’Africa settentrionale lungo il mare Tirreno, non misura più di 3.000 stadi, ed è minore attraverso il M. di Sardegna. Ma ammettiamo che anche qui, egli dice, sia di 3.000 stadi; si calcoli inoltre a 2.000 stadi la profondità del Golfo sul quale si trova Narbona, cioè la perpendicolare alla base del triangolo considerato. Risulta evidente anche a una misurazione elementare che la costa dallo STRETTO(1) alle Colonne d’Ercole è di 500 stadi più lunga della retta tracciata attraverso il mare. Se si aggiungono poi i 3.000 stadi dal Peloponneso allo STRETTO, la distanza totale, anche lungo la linea retta, risulterà superiore del doppio a quanto ha detto Dicearco. Inoltre, egli osserva, rimane da aggiungere la lunghezza della costa fino all’estremità dell’Adriatico. Ma, mio caro Polibio, si potrebbe obiettargli, l’esperienza diretta della quale tu parli ha confutato questo errore, dimostrando che dal Peloponneso a Leucade vi sono 700 stadi, altrettanti fino a Corciria, altrettanti da lì fino al promontorio di Cherauno e a destra verso la Iapigia , che la costa illirica dal promontorio Cerano misura 6.150 stadi di modo che risultano menzognere tanto l’affermazione di Dicearco che lo STRETTO(2) dista dalle Colonne 7.000 stadi quanto la notizia che tu sembri accettare
(1) Si può completare con: Stretto di Sicilia.
(2) Solo un traduttore, che ha capito veramente bene, scrive ELLESPONTO a posto di Stretto.
Si completa Colonne con Colonne d’Ercole.
A questo punto, per capirci qualcosa, ci siamo disegnati una bella carta geografica comprensiva dei dati ritenuti utili.
Ho calcolato una circonferenza equivalente, in maniera approssimativa, alla distanza di 10.000, poi 7.000 e 3.000 stadi. Mettiamo da parte, per favore, la questione delle distanze sui diversi paralleli, il tutto serve, solo, a inquadrare il problema. Il centro dei tre angoli giri, circonferenze (o come preferite) ovviamente cade su capo Maleo che si trova all’estremità sud del Peloponneso.
Si provi adesso a capire dove potrebbero essere ubicate le COLONNE e di quale STRETTO parlò Dicearco da Messina; che di geografia ne masticava.
Prego, fate da soli…ragionandoci sopra.
La Carta è capovolta perché la frase: “altrettanti da lì fino al promontorio di Cherauno e a destra verso la Iapigia” vorrebbe indicare che dall’Albania si va a destra per arrivare nelle Puglie. (Carta con il sud in alto)
Molti anni fa, quando andavano gli articoli di Frau sul suo quotidiano, seguiti poi da suo libro, mi disegnai una carta simile. Mi resi conto che, con quelle misure, lo Stretto in oggetto erano i Dardanelli. Poi acquistai: Polibio Storie tradotto da Carla Schick. In questo testo lo Stretto in oggetto era l’Ellesponto. Per me era una cosa normale: l’Ellesponto era già sui testi. Quando ne parlavo in giro, mi resi conto che nessuno ne sapeva niente. Ho messo anche degli articoletti. Tutto questo per dire: Cari Signori che parlate delle COLONNE, forse, è il caso che andiate prima a controllare tra i lavori di Carla Schick. Una studiosa che ha menzionato l’Ellesponto, deve aver localizzato anche le COLONNE di Dicearco in maniera Accademica. Lo farò presto anch’io.
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