Da ormai quasi 10 giorni, il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin non appare in pubblico. Sono state recentemente mostrate delle foto di un incontro pubblico di Putin con delle donne, per la festa dell'8 marzo e una foto dell'incontro con il Presidente della Corte Suprema, foto che però sembrano essere antecedenti alla scomparsa di Putin, avvenuta tra il 5 e il 6 marzo.
Ironia della sorte, l'ultimo incontro pubblico del leader del Cremlino, è stato quello con il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, cosa che ha scatenato la reazione ironica della rete, soprattutto in Italia.
Gli aggiornamenti su questa strana vicenda, la sparizione pubblica del capo della seconda potenza militare del pianeta, sono ben riassunti da questo link di Geopolitical Center. Altri fatti bizzarri in questa vicenda, sono la contemporanea sparizione pubblica di Medvedev e del ministro degli esteri Lavrov. Inoltre, il profilo twitter di Putin, non pubblica niente dal 6 marzo, quando di solito pubblicava circa ogni due o tre giorni. Il periodo più lungo senza pubblicazioni è stato tra il primo e il dodici gennaio, chiaramente per le feste religiose. In questo caso, invece, sembra dimostrare che qualcosa non quadra. Contemporaneamente a questi fatti, è comparso l'inquietante sito che registra i giorni, le ore e i minuti di assenza di Putin,con un video della danza del lago dei cigni, questo il link al sito.
Ovviamente non potevamo non farci un'idea su questa importante vicenda. Sicuramente qualcosa sta succedendo, ma non è detto che sapremo mai con certezza cosa stia avvenendo, dato il tradizionale atteggiamento criptico dei governanti e dei media russi. Per domani 16 marzo è previsto un incontro pubblico con il presidente del Kirghizistan a San Pietroburgo e difficilmente si può simulare un incontro con un capo di stato straniero, quindi o Putin riappare in pubblico e incontra il suo collega kirghizo oppure dovranno rimandare l'incontro. Analizzando le due possibilità possiamo farci un quadro di quello che sta e che potrebbe essere successo.
1) PUTIN RIAPPAREA) Ha semplicemente avuto un problema di salute o un intervento chirurgico andato male, e quindi ha preferito non apparire per non mostrare un aspetto debole. In questo caso però il suo portavoce poteva semplicemente dire che aveva un'influenza e tutte queste voci si sarebbero interrotte. Questa ipotesi ci sembra inverosimile come quella della nascita di un suo figlio in Svizzera, che non giustificano una sua scomparsa.
B) Putin riappare, senza dare spiegazioni della sua assenza. A questo punto sono possibili questi scenari: 1) E' stato sventato un golpe, Putin è rimasto ferito oppure si è preso tempo per stabilizzare la situazione e destituire i colpevoli; questa ipotesi sarebbe confermata se dopo la sua riapparizione qualche membro del governo o dell'esercito fosse stato sostituito. 2) E' stato simulato un golpe, per testare la reazione dei servizi segreti e della sicurezza. Ipotesi improbabile ma non impossibile. 3) Nessuna spiegazione, Putin riappare e tutto procede come se non fosse successo nulla. In questo caso il governo avrebbe lasciato il Cremlino perché l'intelligence lo avrebbe avvertito di rischi imminenti. Questo confermerebbe gli elicotteri sopra il Cremlino avvistati negli scorsi giorni.
C) Putin riappare e annuncia qualcosa di molto importante, come dichiarare guerra all'Ucraina o peggio anche agli altri paesi dell'est antirussi oppure per accusare gli USA del tentato colpo di stato. Oppure non riappare ma fa comunque una dichiarazione importante da un luogo segreto (bunker antiatomico?)
2) PUTIN NON RIAPPAREIn questo caso lo situazione sarebbe da brividi e tutte le illazioni fatte in questi giorni diventerebbe sempre più forti e a nostro avviso le possibilità potrebbero essere le seguenti:
A) Putin non è morto, ma in gravi condizioni. Possibile lotta di palazzo tra chi vuole prendere il potere in sua assenza.
B) Putin è morto, in un attentato o per una malattia. I ministri russi attendono per discutere bene cosa fare senza destabilizzare il paese. Questo spiegherebbe l'assenza ad esempio di Lavrov e Medvedev.
C) Putin è morto o "neutralizzato"; una fazione governativa ha preso il potere e destituito diversi membri del governo. Il Dailymail ipotizza dietro questa trama l'ex capo della sicurezza Patrushev (che era da poco tornato da Washington) o il ministro della difesa Shoigu. In questo caso Putin continuerà a non apparire e o i golpisti eserciteranno il potere senza ufficializzare la destituzione di Putin, quindi una sorta di "golpe fantasma" oppure la ufficializzeranno a breve.
Tra queste ipotesi, ci sarà probabilmente quella che si verificherà nei prossimi giorni. Sicuramente l'eventuale morte o scomparsa di Putin può chiaramente aggravare la già tragica situazione internazionale. A nostro avviso, eventuali golpisti sono sicuramente appoggiati dalla CIA, quindi a questo punto dobbiamo capire cosa voglia la CIA e i poteri che gli sono dietro. Non è detto che i golpisti modifichino la politica estera di Putin, che anche se per molti è aggressiva, se vediamo la situazione nel suo complesso, è più che altro difensiva. Anzi, potrebbero veramente attuare una politica estera aggressiva e quindi attaccare massicciamente l'Ucraina, azione che Putin ha evitato, consapevole dei costi e del rischio di rimanere intrappolato in una guerra.
Se, invece, i golpisti scegliessero di cambiare radicalmente politica e di allearsi con l'Europa, magari iniziando a sorpresa delle trattative per l'ingresso della Russia nell'Unione Europea, la Federazione Russa verrebbe gravemente destabilizzata e i fedelissimi di Putin, come il ceceno Kadyrov, probabile responsabile dell'omicidio Nemtsov, la farebbero cadere in una guerra civile tra europeisti e nazionalisti. E a questo punto la Cina potrebbe sfruttare l'occasione per non riconoscere il nuovo governo di Mosca e prendersi i territori estremo- orientali russi.
Continueremo a seguire questa importante situazione che probabilmente domani 16 marzo prenderà una piega più chiara. Forse. Se questo articolo ti è piaciuto, non perderti Libertà Indefinita, un saggio sulla libertà e sulla legittimità di un sistema, il nostro, sempre più contestato dalla popolazione.
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