Il primo orto conviviale di un’ateneo italiano
Dopo gli esempi americani dell’Harvard Community Garden e della Yale Organic Farm, “Coltivando” è il primo orto comunitario creato all’interno di un’università italiana, il campus del Politecnico di Milano, nel quartiere Bovisa.
Anche la sede dell’ateneo è frutto di riuso architettonico. «Parte degli edifici del campus sono gli ex stabilimenti della Ceretti Tanfani, una fabbrica di teleferiche e nastri trasportatori che ha chiuso la sede più di 30 anni fa», spiega Davide Fassi, uno dei curatori del progetto. «Per coinvolgere il quartiere abbiamo puntato sull’affezione al luogo, molti abitanti del quartiere lavoravano qui anni fa». Ci sono gli anziani, le famiglie, gli universitari ma mancano gli adolescenti. «I ragazzi dei licei sono più difficili da coinvolgere – sostiene un altro ideatore del progetto, Liat Rogel – ma dall’anno prossimo penseremo a qualche iniziativa anche per loro. Al momento abbiamo pubblicizzato l’evento nei mercati e nelle scuole primarie».
Nell’orto vengono coltivate piante aromatiche come rosmarino, salvia e timo, ortaggi di stagione come cavoli, porri e finocchi e alberi da frutto. «Mio figlio mangerà questi finocchi», afferma con convinzione Sonia, che vive nel quartiere con suo figlio Michele. «Ho portato mio figlio qui – spiega – proprio perché capisca come un impegno protratto nel tempo possa dare risultati e perché apprezzi il valore della collaborazione».
Secondo Sonia Zanzi, una studentessa che ha dedicato una tesi al tema dell’orto comunitario, «lo scopo è quello di aprire l’università al quartiere, creare un’interazione. Alcune persone non sanno che quello dell’università è uno spazio pubblico».
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