Coltivare Marjuana si può! Nuova sentenza
A fine giugno la Cassazione ha emesso una nuova sentenza, non differente da altre che hanno fatto la storia della giurisprudenza italiana, ma sta volta sembra che ci siamo quasi, se non ci siamo quasi, proprio ci siamo. La sentenza nuova ed innovativa recita che la coltivazione di una sola pianta di marijuana “non è idonea a porre in pericolo il bene della salute pubblica o della sicurezza pubblica”. Apprendiamo online che la sentenza è arrivata a seguito del ricorso del procuratore generale della Corte di Appello di Catanzaro che aveva protestato per l’assoluzione di un ragazzo di 23 anni sorpreso con una piantina di Maria sul balcone della sua abitazione a Scalea (Cosenza). Proprio per il fatto che si trattava di una sola piantina, quindi chiamando in causa la “modestia dell’attività posta in essere emerge da circostanze oggettive di fatto, come in questo caso la coltivazione di una piantina in un piccolo vaso sul terrazzo di casa con un principio attivo di mg 16, il comportamento dell’imputato deve essere ritenuto del tutto inoffensivo e non punibile anche in presenza di specifiche norme di segno contrario”.
In altre parole i supremi giudici – in base alla sentenza 25674 – hanno chiamato in causa l’assenza di pericolosità del gesto, che è quindi da non sanzionare penalmente, come invece specificherebbe il legislatore in caso di coltivazione di sostanze stupefacenti.
Navigando qua e là per la rete abbiamo appreso dal Fatto che “La decisione ha mandato su tutte le furie il ministro della Gioventù Giorgia Meloni che ha parlato di sentenza “scandalosa” e “agghiacciante”, come la Ministra la pensa pure Gasparri, mentre il fronte antiproibizionista è estremamente soddisfatto.
Ma, al di là della politica questa nuova sentenza è destinata a fare giurisprudenza e a depotenziare la legge italiana in materia di sostanze stupefacenti.