Coltivazione anguria: cenni botanici e ambiente di coltivazione
L'anguria o Citrullus Lanatus è una pianta rampicante appartenente alla famiglia delle Curcubitaceae proveniente dall'Africa tropicale. Presenta radici molto sviluppate e foglie lobate di colore verde-grigiastro, ricoperte da una folta peluria. I fiori maschili e femminili sono generalmente separati anche se non mancano casi di fiori ermafroditi. I frutti raggiungono la maturità circa 50 giorni dopo l'impollinazione: si costituiscono di una buccia liscia e coriacea e una polpa morbida e fragrante in cui si trovano immersi numerosi semi appiattiti. Esistono diverse varietà di anguria, distinguibili per forma, aspetto, dimensione, contenuto calorico, resistenza alle malattie e tempi di maturazione; tra queste annoveriamo: angurie striate allungate, angurie tonde, mini-angurie, angurie senza semi, angurie a polpa gialla. La coltivazione dell'anguria richiede climi temperati non eccessivamente piovosi, poichè precipitazioni eccessive durante il periodo di maturazione potrebbero rovinare il raccolto. La semina va fatta in primavera, con temperature intorno ai 15°C, in modo che la raccolta avvenga in piena estate, con temperature intorno ai 30°C.
Coltivazione anguria: come coltivarla in vaso
La varietà di anguria più adatta per la coltivazione in vaso è sicuramente quella rotonda. Sono necessari vasi in terracotta che garantiscono una migliore ossigenazione delle radici della pianta; le dimensioni sono anche molto importanti, in quanto le radici si sviluppano orizzontalmente fino ad un raggio di mezzo metro. Il terreno deve essere precedentemente concimato e trattato con sabbia fine o torba, in modo da permettere un drenaggio ottimale dell'acqua. Una volta che il terreno è stato introdotto nel vaso, si pratica uno scavo di qualche centimetro e all'interno della buca vi si pongono 3/5 semini che verranno a questo punto coperti da terreno umido e annaffiati. Il terreno deve essere tenuto umido, evitando ristagni di acqua. Quando la pianta si sarà sviluppata e avrà dato i primi frutti, bisognerà avere cura di fertilizzare il terreno per tutto il tempo di maturazione del frutto. Se ci si trova in ambienti caldi è necessario proteggere i frutti dall'azione diretta dei raggi solari, isolandoli con materiale plastico, erba secca o paglia.
Coltivazione anguria: come coltivarla in campo aperto
Nella coltivazione dell'anguria il terreno è un elemento essenziale: deve essere concimato (con compost organico, solfato potassico e fosfato triplo) e vangato manualmente o con una motozappa ad una profondita di almeno trenta centimetri, quattro settimane prima della semina. Trascorso tale periodo, con un punteruolo si praticano delle buche ad una distanza di almeno un metro e mezzo l'una dall'altra dimodochè le radici abbiano la possibilità di svilupparsi orizzontalmente. A questo punto si procede con la semina: 3/5 semi vengono introdotti e coperti con terreno umido. A germinazione avvenuta, circa cinquanta giorni dopo la semina, verranno selezionate solo le piante più forti e rigogliose in modo che queste abbiano la possibilità di svilupparsi quanto più velocemente possibile: le altre dovranno essere eliminate. Volendo anticipare la raccolta dei frutti, è talvolta possibilie procedere con la pacciamatura: il terreno viene coperto con un film plastico in modo da prevenire la crescita di erbe infestanti, trattenere l'umidità e mantenere il terreno fresco anche durante le ore più calde.
Coltivazione anguria: raccolta, irrigazione e disinfestazione
La maturazione avviene circa dopo 4 mesi dalla raccolta. I segni distintivi sono: suono sordo alla percussione, essiccamento del peduncolo e del cirro, scomparsa della pruina che ricopre il frutto immaturo. L'irrigazione è indispensabile per tutto il periodo che precede la raccolta: irrigare ogni tre giorni con acqua fredda avendo cura di non bagnare le foglie, evitantdo in ogni caso il ristagno di acqua. Avvicinandosi al periodo di raccolta l'irrigazione viene sospesa per favorire il tasso zuccherino del frutto. Le infestazioni più frequenti avvengono da parte di micosi del genere Fusarium, Peronospora, Pythium e Colletotrichum. Le foglie possono invece essere attaccate da oidio e pseudoperonospora. Un altro agente infestante molto comune è la dorifera della patata, uno scarafaggio attratto dalle angurie. Per evitare questi attacchi infestanti bisogna utilizzare i composti dello zolfo. Alcuni insetti, quali le afidi, sono comunemente rinvenibili in questo tipo di coltivazione. In questo caso bisogna procedere con un trattamento a base di piretroidi o neonicotinoidi durante il periodo precedente la fioritura.