Prima di risolvere la questione della possibilità o meno di una coltivazione del porcino è necessario parlare di alcune sue caratteristiche. Il fungo porcino appartiene alla specie di funghi del genere Boletus. Per prima cosa bisogna dire che i porcini sono funghi simbionti, i con il termine simbionte si intendono degli organismi che hanno bisogno di vivere in simbiosi con altri. I porcini sono poi funghi gregari, nel senso che generalmente li si trova in gran numero nello stesso posto. I porcini hanno aspetto massiccio e tozzo tanto da meritarsi il nome di Suillus presso i romani. Il cappello del porcino da giovane è di forma emisferica, poi spianata e infine dai lombi rialzati. Il gambo è robusto e carnoso generalmente rigonfio alla base. Le spore sono di colore brunastro.
Tra le caratteristiche del porcino abbiamo visto che si tratta di un fungo simbionte, che entra in relazione con alberi di quercia, abeti, castagni e faggi. Non si può pensare di coltivare dei funghi porcini con successo senza ricreare prima la relazione con queste piante. Proprio questa è la principale difficoltà in cui incorre chiunque voglia dedicarsi alla coltivazione dei funghi porcini. La simbiosi tra alberi e porcini avviene secondo queste modalità: i porcini si alimentano della linfa degli alberi, mentre gli alberi ricevano benefici dai miceti che fertilizzano il terreno. L'habitat privilegiato dei porcini è tendenzialmente il sottobosco di conifere. Il periodo in cui si trovano più facilmente è quello autunnale e primaverile. Per quel che riguarda invece la coltivazione i tempi sono variabili.
Per creare allora una coltivazione di funghi porcini, bisogna dunque tener presente le difficoltà intrinseche in questo tipo di coltivazione e soprattutto essere sicuri di potere e di voler sostenerne i costi, che sono in genere piuttosto elevati. La prima cosa da fare in assoluto è quella di ricreare le condizioni ambientali ideali per la crescita del fungo. Si tratta di un'operazione molto difficile in quanto, a differenza che per altre specie di funghi come gli champignons, non esiste a livello industriale un sostrato di terriccio opportunamente trattato e fertilizzato. Si deve allora prima scegliere il posto in cui cominciare la nostra coltivazione di porcini, che dovrà essere selezionato in base a parametri di umidità e temperatura idonei. Bisogna poi piantare alberi trattati con miceti e attendere che crescano.
Avendo visto con quanta cura va predisposto l'ambiente e quanto siano necessari molta pazienza, denaro e una buona dose di manualità, una domanda sorge spontanea: vale la pena tentare una coltivazione di porcini fai da te? Sicuramente non si tratta di un percorso facile: una volta piantati gli alberi infatti ci vuole del tempo affinché cominci a vedersi qualche risultato e non è detto che vada tutto per il verso giusto. In media l'attesa per avviare una coltivazione di porcini è all'incirca di due anni. Al fattore temporale si aggiunge poi quello economico di gran lunga più importante. Infatti questo tipo di attività è molto dispendiosa e non sempre, nel caso in cui abbiamo avviato una coltivazione a scopo di lucro, si riesce a rientrare dei costi. La risposta allora è : sì, ne vale la pena, ma solo per gli appassionati!
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