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coltivazione lavanda

Creato il 03 gennaio 2012 da Giardinaggio @Giardinaggionet

Caratteristiche


coltivazione lavanda Tra le principali caratteristiche di questa diffusissima pianta troviamo il fatto di appartenere alla “categoria” delle erbacee, oltre ad avere uno sviluppo tipicamente arbustivo.

Si tratta di una pianta che non cresce molto, arrivando fino a trenta-quaranta centimetri di altezza, ma che si caratterizza per sviluppare una folta ramificazione a partire dal terreno.

Le foglie della lavanda si caratterizzano per essere opposte e sessili e denotano una forma tipicamente acuta: partendo dalla base hanno un aspetto piuttosto fitto, che diventa, avanzano verso la parte più in alto, lineare e lanceolata.

Le spighe della pianta di lavanda si caratterizzano per essere peduncolate, oltre al fatto di sviluppare una tipica ramificazione alla base della pianta, mentre i frutti si trovano esattamente all'interno del calice persistente.

Habitat


coltivazione lavanda2
Per quanto riguarda l'ambiente migliore per lo sviluppo della pianta di lavanda, è necessario evidenziare come ci troviamo di fronte ad specie che appartiene alla categoria delle piante rustiche e, per tale ragione, si caratterizza per aver una notevole resistenza.

La lavanda cresce spontaneamente all'interno di tutti quei territori tipicamente collinari, caratterizzati da un elevato livello di aridità, oltre al fatto di essere zone particolarmente sassose.

In modo particolare, la lavanda cresce allo stato spontaneo in diverse aree della parte meridionale della penisola italiana.

Si tratta di una pianta la cui coltivazione comprende territorio estremamente ampi e distesi, sopratutto per obiettivi industriali.

Possiamo trovare un gran numero di specie di lavanda, ma in realtà le caratteristiche rimangono sempre le stesse e, allo stesso modo, anche le proprietà benefiche e medicinali delle diverse varietà di lavanda sono praticamente uguali.

Per quanto riguarda l'esposizione, dal momento che la lavanda è una pianta rustica, è importante ripararla solamente nel caso in cui avvengano delle forti gelate. Si tratta di una pianta che si sviluppa molto bene in tutte quelle aree particolarmente battute dai raggi del sole e che sono anche ottimamente ventilate.

La lavanda ha bisogno, inoltre, di una serie di annaffiature che non eccedano alcuni limiti: ad esempio, è fondamentale attendere che il terreno si sia completamente asciugato prima di procedere alla successiva annaffiatura.

E' sempre meglio lasciarla, magari, qualche giorno senza acqua, piuttosto che avere un terreno che sia colmo eccessivamente d'acqua: evitiamo, quindi, di assicurare alla lavanda delle annaffiature troppo frequenti e troppo abbondanti.

La lavanda è una di quelle piante che non ha bisogno di ricevere del fertilizzante, anche se in alcuni è consigliabile sfruttare un minimo di concime quando comincia la stagione vegetativa, ovvero nel corso del mese di aprile.

Diffusione


La lavanda è una specie del tutto particolare che fa parte della grande famiglia delle Lamiacee e appartiene al genere della Lavandula.

Si tratta di una pianta che si caratterizza per uno sviluppo che si concentra, in modo particolare, sulla zona tirrenica delle vette Alpine ed Appenniniche.

La lavanda cresce a partire dalla Liguria fino alla Sicilia, in una zona compresa tra un'altitudine di 800 e 1500 metri (anche se arriva a queste ultime altezze solamente nei luoghi più arretrati).

Questa pianta si può riconoscere con estrema facilità, dal momento che la sua formazione avviene attraverso lo sviluppo di fusti cespitosi, caratteristica presente praticamente in tutte le specie della pianta di lavanda.

Si può trovare con estrema facilità la lavanda anche per via del suo notevole ed intenso profumo: un dettaglio inconfondibile per chi ama questa pianta, che permette di considerare tale specie come una delle più caratteristiche di tutta la zona occupata dalle Alpi occidentali.

Raccolta


Nel momento in cui abbiamo intenzione di provvedere alla coltivazione di una pianta di lavanda, dobbiamo tenere bene a mente le principali caratteristiche di questa specie.

Innanzitutto è fondamentale sottolineare come vengano impiegate, nella maggior parte dei casi, tutte le sommità fiorite.

Infatti, i fiori di lavanda vengono sottoposti piuttosto frequentemente ad una lavorazione che prevede l'essiccazione all'interno di un luogo estremamente ombreggiato e ventilato.

Tra le altre caratteristiche, le spighe fiorali hanno una particolarità unica, ovvero quella di conservare per un periodo notevole, un profumo elegante e coinvolgente.

I fiori di lavanda si possono tranquillamente inserire all'interno di particolari sacchetti, dalle dimensioni piuttosto limitate: nella maggior parte dei casi, stiamo parlando di sacchetti che vengono realizzati in tela oppure in carta, ma alcune volte vengono impiegati anche dei piccoli vasi in vetro.

L'olio essenziale di lavanda, inoltre, si può ricavare tramite una complicata operazione di distillazione a vapore che coinvolge solamente i fiori quando sono ancora freschi.

L'essenza di lavanda si caratterizza anche per avere una tipica colorazione giallognola, ma anche un odore piuttosto intenso e un sapore amaro.


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