La melanzana (Solanum melogena) fa parte della famiglia botanica delle Solanaceae, ha origini indiane ed è stata introdotta in Europa dagli Arabi. È una pianta erbacea alta tra i 30 cm ed il metro. I suoi grandi fiori sono bianchi oppure violetti ed i frutti, bacche allungate o tondeggianti, sono neri con riflessi violacei. Le melanzane si consumano sempre cotte e prevedono numerose ricette. La pianta comprende diverse varietà. Tra di esse abbiamo la Violetta lunga di Palermo, allungata e di colore viola scuro; la Violetta lunga delle cascine, di colore violetto; la Melanzana di Murcia, rotonda, violetta e con foglie spinose; la Mostruosa di New York, caratterizzata da dimensioni molto grandi; la Violetta nana precoce, dai frutti piccoli; la Tonda comune fiorentina, di colore viola chiaro.
Il clima adatto alla coltivazione delle melanzane è quello molto caldo e con temperatura notturna di almeno 12°C, al di sotto della quale la pianta potrebbe smettere di crescere e addirittura morire. Per queste sue esigenze questo ortaggio è coltivato soprattutto nell'Italia Centrale e Meridionale. Il terreno deve essere sciolto e a medio impasto, drenante e privo di erbe infestanti. Deve essere ben lavorato e sottoposto a vangatura e concimazione molto prima dell'impianto della melanzana. Tali operazioni si eseguono di solito nell'autunno precedente. Nella coltivazione in orto la lavorazione del terreno può essere eseguita con la vanga ed eventualmente anche col piccone, se è molto compatto. Nel corso della vangatura si provvede alla fertilizzazione con sostanze organiche. Occorre tracciare un solco alla volta distribuendo a spaglio del letame maturo, con l'uso della forca. Con la terra mossa tracciando il solco successivo si dovrà coprire il precedente e così via.
La semina della melanzana si effettua in semenzaio, riparato e riscaldato, nel periodo di gennaio-febbraio, nelle regioni più calde, e a marzo in quelle più fredde. La temperatura ottimale è attorno ai 15-17°C. Prima di interrare i semi è consigliabile tenerli in un panno umido per 6-7 giorni. In alternativa alla semina, è possibile acquistare in vivaio delle piantine già pronte, mettendole a dimora con cura perché sono assai delicate. esse vanno poste in file e con una distanza tra loro di circa mezzo metro. Occorre creare, con la zappa, dei solchi nel terreno e ricoprire, dopo averle impiantate, senza compattare troppo. Quindi si inserisce un tutore in legno o in ferro, in modo da sostenere la pianta nel momento in cui inizierà a produrre i frutti. Dopo 4-5 settimane dalla messa a dimora, la coltivazione delle melanzane prevede una potatura manuale, asportando foglie e rami secchi.
Inizialmente le irrigazioni devono essere frequenti, 2-3 volte a settimana, eseguite nelle ore meno calde del giorno ed evitando di bagnare la vegetazione, per non favorire eventuali attacchi di parassiti. In seguito sarà sufficiente innaffiare la pianta soltanto quando il terreno appare asciutto. A parte la concimazione preventiva eseguita al momento della messa a dimora, la coltivazione della melanzana non necessita di altri interventi nel corso del ciclo di produzione. Per arieggiare le radici ed eliminare le infestanti devono essere eseguiti dei regolari interventi di sarchiatura, smuovendo il terreno senza danneggiare l'apparato radicale. All'inizio della crescita della pianta è utile la rincalzatura. La pacciamatura, con paglia, foglie o fieno, limita lo sviluppo delle erbacce, mantiene il terreno umido e protegge le radici dal freddo e dal caldo eccessivo.
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