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Coltivazione orto Parassiti e malattie

Creato il 13 settembre 2011 da Giardinaggio @Giardinaggionet

Malattie da batteri e virus


Coltivazione orto Parassiti e malattie Numerose malattie possono colpire le coltivazioni nell’orto: fisiopatie non infettive (da fattori nutrizionali, climatici, meteorologici, ecc.) e fitopatologie da agenti parassiti patogeni a carattere epidemico quali batteri, virus funghi (Micromiceti) o da animali fitofagi fitoparassiti come acari, insetti, nematodi, molluschi. La migliore lotta agronomica di prevenzione verte su corrette tecniche di coltivazione (semi certificati, piante resistenti e sane, letto di semina ben preparato, terriccio, drenaggio, irrigazioni con acque controllate, concimazione equilibrata, congrue rotazioni, ecc.) e specifici accorgimenti. A seconda dei casi, le pratiche di contrasto biologico e/o chimico mirano a debellare l’insediamento aggressivo di vettori e patogeni che può tradursi nel deprezzamento qualitativo del prodotto edibile e nella riduzione o perdita del raccolto.

Infrequente in suoli concimati con sostanze organiche, la carenza nutrizionale per insufficiente apporto e assimilazione di microelementi (boro, cloro, ferro, manganese, molibdeno, rame, zinco) comporta Clorosi fogliare con ridotta attività fotosintetica, di sviluppo vegetativo e produttivo della pianta. Efficaci risultano le tempestive somministrazioni localizzate di prodotti specifici e di sostanza organica nel terreno arieggiato.

Tra le innumerevoli specie di Batteri, quelli dannosi si insediano in lesioni, semi, tuberi e parti di orticole originando Batteriosi – difficilmente curabili con disinfestanti, ma di solito non letali – che indeboliscono le piante intossicate (clorosi, maculazioni, marciumi, cancri, seccumi, ecc.).

Le piante nell’orto contraggono le Virosi in seguito alla penetrazione di Virus nei tessuti tramite cicatrici o punture di insetti succhiatori vettori (Afidi, Cicaline, ecc.), lesioni, pratiche colturali (innesto), attrezzi non sterilizzati, terricci e semi infettati, ecc. Dopo mesi dall’inizio dell’infezione, le orticole virosate mostrano sintomi di deperimento (avvizzimenti, rinsecchimenti, decolorazioni, striature o maculazioni fogliari anche a mosaico, malformazioni, escrescenze, riduzione e arresto di sviluppo e capacità produttiva, ecc.). Incurabili e di facile propagazione, le virosi costringono a distruggere le piante malate e a disinfettare i materiali in contatto. Frequenti sono la maculatura anulare, il mosaico (bietola, Cucurbitacee, fagiolo, pomodoro, sedano) e, nella patata, l’Accartocciamento, il Mosaico leggero (virus X), nervale (virus Y), rugoso (virus X+Y).

Malattie da funghi


Coltivazione orto Parassiti e malattie
Favoriti da condizioni climatiche e ambientali caldo-umide specialmente tra primavera-inizio estate, diverse specie di Funghi Miceti (organismi vegetali nocivi privi di clorofilla) attaccano le piante nell’orto propagandosi tramite spore (contrastate da piogge dilavanti). La subdola e tenace malattia crittogamica a macchie e pustole di diverso aspetto e colorazione, marciumi vari, ecc. è da prevenire eliminando i residui colturali e da trattare in fase iniziale con fitofarmaci fungini (nebulizzazioni, irrorazioni, ecc.) bruciando le parti aeree colpite rimosse, ma di frequente si deve estirpare la pianta a salvaguardia delle vicine. I Marciumi Radicali rendono le radici meno consistenti, di color bruno-grigiastro (Marciume nero delle radici di melanzane, barbabietole, Cucurbitacee), il fogliame avvizzito e ingiallito, la crescita arrestata. La Rizottoniosi da funghi Rhizoctonia solani comporta anche lesioni bruno-rossastre, cancri al colletto con disseccamento e, nella patata, si propaga attraverso le piccole croste sul tubero resistendo a lungo a terra, obbligando a disinfettare i terreni di semina e di trapianto con fungicidi adatti; il Mal vinato a feltro rosso cupo e marciumi del colletto da Rhizoctonia violacea attacca asparago, bietola, carota, Leguminose, patata. Il Marciume al Colletto bruno-rossastro da patogeno fungino si concentra all’inserzione sul fusto o al ramificarsi a livello del terreno e si propaga alle radici spezzando nel punto di attacco le piante avvizzite. Tra i diversi funghi responsabili, le Sclerotinia causano su molte ortive il Mal dello sclerozio (ammassi cotonosi a radici e colletto). Squilibrio idrico e/o mancanza di calcio nei frutti di orticole possono causare il Marciume Apicale (pomodori in maturazione) con tacche bruno-nerastre leggermente depresse estese in profondità, ma formazioni fungine saprofite ricoprono i tessuti in decomposizione.

Malattia da funghi a carattere epidemico, la Peronospora (Peronosporaceae, Piziaceae) si sviluppa su foglie (depigmentazione, macchie brune marcescenti o disseccate sulla pagina superiore corrispondenti a sottostanti di muffa bianco-giallastra) da eliminare e bruciare, germogli, frutti (marciumi) di alcune specie di piante orticole. Oltre alla Peronospora del pomodoro (frutti grinzosi inscuriti a polpa indurita), della patata (necrosi fusto e tuberi) e della melanzana, colpite sono Crucifere, Cucurbitacee, ecc. E’ invece denominata Ruggine Bianca la malattia non grave da Fungo parassita Albugo candida (Peronosporaceae) che determina macchie biancastre, distorsioni, deformazioni di foglie e di porzioni aeree su Brassicacee e Capparidacee.

In particolare a fine estate, tante piante vengono attaccate dall’Oidio, Mal Bianco da funghi Ascomiceti Erisifàcei, rivestimento polveroso biancastro sui tessuti colpiti (es. zucca) e arricciamento del fogliame.

Sulle piante ospiti, funghi parassiti Basidiomiceti Uredinali producono la Ruggine, pustole erompenti spore polverizzate di colore tipico accompagnate da ingiallimento, stasi vegetativa, lento deperimento generale. Prevenzione e cura della malattia prevedono ripetuti anticrittogamici.

Nutrendosi delle secrezioni zuccherine di melata prodotte da insetti, numerosi funghi saprofiti si insediano su diversi organi delle orticole tramite piccole lesioni sviluppando una fitta copertura opaca di Fumaggine (croste scure friabili o polveri fuligginose sulla pagina inferiore delle foglie, ecc.), malattia che deprezza i prodotti, ostacola la fotosintesi e richiede insetticidi specifici.

Favorita dalla presenza di lesioni (da agente ambientale o patogeno) sui tessuti epidermici (foglie, fiori, frutti), la Botrite a Muffa Grigia da fungo Botrytis cinerea riveste di feltro grigiastro iniziali macchie brune.

Provocata da funghi Septoria in diverse specie di orticole, la Septoriosi segna maculature da giallastro fino a necrotiche, poi schiarite, ai bordi della pagina superiore delle foglie, ingiallimento e caduta fogliare precoce.

L'Antracnosi da funghi Colletotrichum indebolisce la pianta con macchie grigio-brune a netti contorni evolventi in necrosi sottostanti. In seguito alla Fusariosi da funghi Fusarium, sulle orticole compaiono appassimenti, marciumi, cancri.

Malattie da parassiti animali


Coltivazione orto Parassiti e malattie
Alcuni organismi animali degli Artropodi sono fitofagi dipendenti da vegetali ospiti per nutrirsi di cellule, porzioni di tessuti o linfa: Parassiti a spese di un’unica pianta senza causarne direttamente la morte, Endofiti che minano l’orticola ospite (larve di Mosca Minatrice delle foglie o del Cardo), Polifagi vegetali, Oligofagi infestanti su poche specie differenti (Piralide del mais attiva anche su asparago, bietola, fagiolo, peperone, pomodoro, da debellare secondo normativa obbligatoria con interventi chimici, biologici e biotecnologici). Tra i diversi tipi di lotta (biologica, integrata, ecc.) contro gli insetti nocivi in agricoltura, quella chimica con insetticidi di genere differente è la più comune per contrastarne il notevole potenziale riproduttivo, anche se è frequente l’insorgere di resistenza ai prodotti.

Le Acariasi sono determinate da diverse specie di Acari o Acarina (Aracnidi Artropodi), parassiti che succhiano la linfa dalla pagina superiore delle foglie e dai germogli di gran parte delle orticole provocando ingrossamenti, galle, ragnatele, scolorimento, precoce distacco fogliare, moria. Oltre ad attacchi da Eriofidi (Rugginosi del pomodoro anche su Cucurbitacee, Solanacee), diffusi sono quelli da Tetranichidi come il Ragnetto rosso sulla pagina inferiore delle foglie di orticole, controllabile con nemici naturali (acari di altri generi, coleotteri ecc.) e da contrastare con acaricidi in caso di infestazione.

Numerose specie di Afidi (Pidocchi delle piante o Gorgoglioni), minuscoli insetti fitofagi Afididi Emitteri Omotteri in colonia, succhiano linfa pungendo i tessuti di molte specie di orticole deformandole in crescita in primavera e in autunno. Oltre a inoculare virus, producono melata fluida zuccherina, terreno di coltura di funghi (Fumaggini) che attira api e formiche. Contro le infestazioni si utilizzano insetticidi specifici, ad ampio spettro, e predatori naturali (coccinelle, vespe, ecc.).

Le Mosche bianche Aleurodidi (o Aleirodidi, Rincoti Omotteri) succhiano linfa assembrate sulla pagina inferiore delle foglie, necrosi sempre più estese disseccano e inducono a progressivo deperimento lattughe, Cucurbitacee, Leguminose, Solanacee fino a perdita del raccolto per infestazione. Nell’orto sono frequenti l’Aleurodide delle serre o Trialeirode, del tabacco (o delle Solanacee o degli orti) e delle Brassicacee. Oltre a produrre escrezioni zuccherine di melata gocciolante che sviluppano funghi saprofiti portatori di Fumaggine, sono vettori di quantità di virus, come il temuto Arricciamento fogliare giallo del pomodoro (TYLCV) e la Clorosi infettiva del pomodoro (TICV).

Dannose sono anche diverse specie di Cocciniglia (Omotteri Coccidi), di Cimici (Rincoti Eterotteri Pentatomidi), mentre i Tripidi (Tisanotteri) sono vettori di gravi infezioni su Cucurbitacee, Leguminose, Solanacee. Tra i Lepidotteri, le larve di farfalla grigiastra notturna Nottua (Nottuidi) si alimentano di foglie e frutti di ortive varie arrivando all’annientamento, quelle di Cavolaia (Pieridi) di Crucifere, di Piralide defogliatrice (Ficitidi) di bietole, fagioli, radicchio, peperoni, ecc., di Tignola (Eteroneuri Gelechidi) scavano nelle Solanacee. Voraci sono anche i bruchi di Coleotteri: le Dorifore della patata si nutrono pure di foglie di melanzane e pomodori, i Punteruoli del cavolo attaccano nervature o steli appassendo e atrofizzando le piante, anche inesorabilmente. La larva terricola notturna di Oziorrinco (Curculionidi) si alimenta a radici o rizomi, gli adulti di foglie, annientando le piante in brevissimo tempo a primavera-fine estate. Praticata è la lotta biologica su insetto adulto (sbarramenti, fasce adesive di vischio, raccolta manuale di notte, ecc.) e larva (irrorazioni con prodotti a base di nematodi antagonisti).

Masticatori di tenere ortive sono i Dermatteri come le Forbicine (Forficule, Tagliaforbici o Tenagliette), onnivore fitofaghe gregarie e lucifughe.

Alcune specie di Nematodi (Meloidogyne), vermetti cilindrici parassiti terricoli polifagi, provocano deperimento, ingiallimento, appassimento fogliare, galle sulle radici, moria di Cucurbitacee, Solanacee, ecc., mentre altre contrastano limacce e larve dannose.

Foglie e parti aeree di orticole sono voracemente divorate di notte, soprattutto dopo piogge, causando deperimento anche letale alle piante, da Molluschi Gasteropodi striscianti, quali lumache e limacce (Limacidi e Arionidi) a carnoso corpo nudo allungato, e da chiocciole (Elicidi) a conchiglia. Oltre alla raccolta con trappole casalinghe con birra e alla rimozione manuale degli esemplari scovati di giorno, per l’eliminazione ci si avvale di specifiche esche avvelenate.


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