Come ammazzare il capo... E vivere felici
Creato il 30 agosto 2011 da Misterjamesford
Regia: Seth GordonOrigine: UsaAnno: 2011Durata: 98'
La trama (con parole mie): Kenny, Nick e Dale sono tre amici dai tempi del liceo con un problema in comune: tutti vivono situazioni frustranti e al limite della sopportazione con i loro capi, tre individui che non presenterebbero neppure al loro peggiore nemico. Anche perchè sarebbe come presentarli a se stessi.Dave Harken - direttore di Nick -, è uno sfruttatore che porta le frustrazioni della sua vita privata in ufficio vessando continuamente i suoi dipendenti e facendo passare il tutto come un favore; Julia - capo di Kenny - è una ninfomane mangiauomini che sogna di approfittare di lui sul corpo inerte della sua fidanzata anestetizzata, e Bobby Pellit - principale di Dale - ha ereditato l'azienda dal padre solo per usarla come portafoglio personale e risorsa per l'acquisto di ingenti quantità di cocaina.Quando, dunque, il limite viene superato per l'ennesima volta, i nostri decidono di assumere un professionista che si incarichi di eliminare gli scomodi superiori in modo da poter vivere una vita più serena: ma i guai inizieranno non appena "Motherfucker" Jones prenderà in carico l'insolito compito di consulente in omicidi.Credo che - e sono piuttosto sicuro vi siano pochi dubbi in proposito - almeno una volta nella vita ognuno di noi abbia pensato che tutto, dall'ufficio al mondo intero, sarebbe migliorato se il capo di turno fosse scomparso dalla circolazione, possibilmente soffrendo tutte le pene che lo stesso doveva aver inflitto nel corso della sua carriera ai malcapitati sottoposti di turno in una sorta di contrappasso dantesco di matrice quasi fantozziana.Personalmente, spesso e volentieri ho immaginato cruentissimi match di pugilato a senso unico o cicloni di bottigliate in pieno viso di alcuni dei capi che ho avuto nel corso del mio percorso lavorativo, e ancora oggi non disdegno di dedicare almeno un momento della giornata a pensieri ricreativi ed antistress come questo: l'approccio a questa commedia nera, dunque, non poteva essere che di un'empatica partecipazione, nel pieno rispetto delle situazioni che vive la maggior parte della gente che non possa permettersi di stare al vertice della catena alimentare lavorativa o - ancora meglio - possa svolgere un lavoro completamente autogestito.E devo ammettere che, nonostante un livello certo non altissimo, questa divertente commedia tutto sommato si merita l'empatia di partenza, riuscendo nell'intento di proporsi come una buona soluzione da weekend rigenerativo dopo la settimana passata sul posto di lavoro: i tre protagonisti, che paiono un incrocio dei tipici sfigati Apatow-style e degli sciamannati di Una notte da leoni, giocano con le fantasie di ogni lavoratore dipendente regalando spesso e volentieri momenti di divertimento basso ma profondamente godurioso, aiutati da grossi nomi come Kevin Spacey, Donald Sutherland, Jamie Foxx e Colin Farrell a portare a casa il risultato con il sorriso sulle labbra e senza neppure sforzarsi troppo.Proprio l'utilizzo delle star affermate si rivela l'idea vincente di Gordon, che sfrutta al meglio un'inedita Jennifer Aniston mangiauomini, un "Motherfucker" sotto le righe e soprattutto uno spassosissimo Bobby Perrit/Colin Farrell, che con i nunchaku ed una casa che pare uscita dall'incrocio tra l'Hemingway cacciatore sbronzo e Tamarreide si aggiudica la mia personale preferenza tra i boss che i nostri si troveranno ad eliminare.Curioso invece il ruolo di Kevin Spacey, che si ritrova in una situazione all'opposto di quella che lo vide come dipendente represso anni fa in American Beauty, e porta a casa la pagnotta senza sforzarsi neppure troppo, shakerando la sua versione psicopatico con quella vista in Americani.Certo non stiamo parlando di una pellicola destinata a fare storia, dunque, ma che si lascia guardare dignitosamente intrattenendo e strappando ben più di una risata - la scena della cocaina sul tappeto ed il faccia a faccia tra Harken e Pellit sono momenti degni dei migliori seguaci di McLovin -, fornendo l'intrattenimento necessario per un giorno ben lontani - fisicamente e mentalmente - dal posto di lavoro e sicuramente molto migliore di quanto non potesse sembrare sulla carta, o leggendone il consueto pessimo adattamento italiano del titolo.Inutile dire, inoltre, che se l'escalation dei guai che i protagonisti collezioneranno come figurine con il passare dei minuti porterà ad un finale che per certi versi potrà risultare telefonato, i nostri sapranno sorprendere lo spettatore in ben più di un'occasione, dal whisky alle otto del mattino alla sequenza dell'iniezione antiallergica per giungere a quella della confessione di Harken, e arriveranno alla conclusione con il tifo dell'audience tutto per loro, benchè si tratti, a ben guardare, di tre cazzoni da record che, forse, nessuno di noi vorrebbe come colleghi.E, chissà, neppure come "sottoposti".Ma questo non lo si ammetterà mai, perchè tra noi che apriamo gli ombrelli quando piove merda e non possiamo permetterci di guardare verso l'alto, esiste da sempre un tacito accordo di solidarizzazione.O almeno, questo è quello che si spera sempre.MrFord"Monday, you can hold your head
Tuesday, Wednesday stay in bed
or Thursday - watch the walls instead
it's Friday, I'm in love."The Cure - "Friday I'm in love" -
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