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Come calcolare la nuova ICI o IMU ?

Creato il 11 dicembre 2011 da Maurizio Picinali @blogagenzie

Il pagamento dell’Imposta Municipale Unica assorbirà diversi tributi e sarà determinato unicamente in ragione della Rendita Catastale (comprensiva della rivalutazione standard del 5%).Sulla Rendita Catastale, rivalutata del 60%, è determinata la Base Imponibile, in ragione della seguente formula:
Base Imponibile = Rendita Catastale x 1.6 x 100
Sulla Base Imponibile lo stato applicherà una aliquota fissa (0,4% per la prima casa e 0,76% per la seconda) e i comuni una variabile che va dallo 0,2% allo 0,3% (è una stima, i comuni possono applicare aliquote variabili in più o in meno entro questi limiti). Quindi l’imposta totale sarà di:Imposta = Base Imponibile x (aliquota statale + aliquota comunale)Al risultato così ottenuto, va operata una detrazione di 200€. Per effetto della detrazione, i proprietari di immobili prima casa aventi rendita catastale inferiore a 200€ non pagheranno alcun tributo.
Applichiamo a titolo di esempio il calcolo per un immobile avente rendita catastale pari a 1000€:
Base Imponibile = 1000 x 1.6 x 100 = 160.000€Come calcolare la nuova ICI o IMU ?applicando l’imposta massima comunale, l’aliquota totale applicata sarà pari a 0,4% + 0,3% = 0,7%, da cui:
Imposta = Base Imponibile x (0,004 + 0,003) = 1120 €  (prima casa)
Imposta = Base Imponibile x (0,0076 + 0,003) = 1696 €  (seconda casa)
all’imposta va dedotta una riduzione di 200€ solo per la prima casa, portando il totale da corrispondere per l’IMU a 920€ e 1696€ per la prima e seconda casa, rispettivamente.
La tabella seguente elenca i valori minimi e massimi di imposta per rendite catastali, prima e seconda casa : Come calcolare la nuova ICI o IMU ?
Un immobile con rendita catastale di 850€ pagherà ad esempio una IMU variabile tra i 616€ e i 752€ se prima casa, e tra i 1305,60€ e 1441,60€ se seconda.
I calcoli sopra valgono unicamente per gli immobili di categoria A (tranne A/10 e alcune C), per cui il la rivalutazione è fissata al 60%. Per tutte le altre categorie va applicata la rivalutazione, di norma inferiore, con calcoli del tutto analoghi.
Inoltre, l’applicazione dell’aliquota comunale può variare da comune a comune, è importante sottolineare che la tabella di cui sopra è basata su una  ipotesi di applicazione di aliquota comunale variabile tra il 2 e il 3 per mille.
A titolo comparativo, la tabella a destra riassume il totale dell’IMU derivante dalla sola applicazione dell’aliquota statale. Appare però improbabile che i comuni rinuncino ad incassare la propria quota di IMU, rientrando in possesso così almeno in parte di quanto percepito dal precedente ICI o Imposta Comunale sugli Immobili.
Un provvedimento indubbiamente duro, ma alla nostra portata e, soprattutto, necessario. Un banco di prova difficile ma è questo il momento di dimostrare che il senso civile non si è dissolto, ma è ancora vivo nel nostro grande popolo.
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