Scrivo queste righe mentre ho 33 anni, sono finanziariamente indipendente ed ho cominciato un viaggio senza data di ritorno in giro per il mondo.
3 anni fa non avevo 33 anni (questa è l’unica cosa che mi vorrei riprendere :D), non ero finanziariamente indipendente, avevo un lavoro in pianta stabile in una grande multinazionale e la sensazione che prima o poi avrei messo su famiglia con la mia fidanzata.
Cosa diavolo è successo?
In questo articolo ti voglio raccontare come cambiare vita. Per farlo però devo farti tornare indietro nel tempo a quando eri un/a ragazzino/a.
Per riuscirci ti racconterò come trascorrevano le giornate e qual era il senso della vita per il me stesso adolescente.
Il momento più facile della vita
L’adolescenza.
Adesso mi dirai: “Ma sei matto?”. Calma!
Tutti dicono che l’adolescenza è un momento difficile nel lungo cammino che è la crescita di una persona ed effettivamente è così.
È un momento di cambi importanti: fisici, mentali, nelle relazioni affettive, etc…
Ma è ben peggio quello che viene dopo…
Quando si è bambini/adolescenti si sa perfettamente quello che si deve fare (poi che lo si voglia fare o meno è un altro discorso, ma il cammino è tracciato, non si deve neanche pensare praticamente).
In una famiglia “normale” (cioè dove i genitori si comportano come tali e sanno mettere i giusti paletti alle pretese dei figli) un figlio si limita a studiare, lavoricchiare in estate, e ad avere tonnellate di tempo libero per stare con gli amici, per seguire un hobby, etc…
Tutti i ragazzi sono maestri nello sbuffare, nel non voler studiare, nel dare grattacapi più o meno grandi ai genitori, ma questo fa parte della normalità di quell’età.
Il mio caso
Da adolescente ero il tipico ragazzo tranquillo, che non ha mai dato grossi problemi ai propri genitori. A scuola sono sempre andato bene senza dover faticare più di tanto.
Si, da adolescente tranquillo, e adesso questi sono i miei amici: di pietra e con una lancia hehehe
A livello di relazioni con gli amici, ero timido e un po’ introverso anche se, con il mio gruppo di amici più stretti, le cose sono sempre andate benissimo tra partite di calcio, uscite e le tipiche cazzate che si fanno con quell’età.
Una giornata tipo di quando avevo 16 anni poteva essere:
- Alzarsi ed andare a prendere il pullman per andare a scuola
- Stare a scuola con gli amici e cazzeggiare più o meno bellamente (eravamo maestri nell’arte del fantacalcio hehehe)
- Tornare a casa e pranzare
- Nel pomeriggio fare qualche compito (difficilmente per più di 1 ora)
- Uscire con gli amici e/o giocare al videogioco di turno (tutti grandi classici come Age of Empires, Red Alert, Populous, etc…)
In quegli anni era impensabile per me anche solo il cominciare a pensare a concetti così profondi come dare un senso alla vita o come cambiare vita.
A me piaceva un sacco giocare ai videogiochi ed uscire con gli amici. Non avevo nessun problema.
Dico tutto questo per farti capire il concetto centrale di tutta la psiche umana:
Se stai facendo qualcosa che ti appassiona, tutto il resto non importa.
In quegli anni a volte, prendevo dei brutti voti, ed i miei genitori mi rimproveravano. I rimproveri però mi scivolavano via perché stavo già pensando alla prossima partita di pallone con i miei amici o alla sfida online ad Age Of Empires 2.
C’era qualcosa che mi appassionava e quindi ero felice.
Sicuramente se ci pensi, vedrai che anche tu hai vissuto delle annate così spensierate e, quasi certamente, sono concentrate dai 6 anni fino alla fine degli studi.
Le cose cambiano
Quando i genitori dicono: “Tu non sai cosa significhi lavorare” noi figli tendiamo a non capire la frase.
È normale, in fondo non abbiamo mai lavorato.
I lavoretti estivi non contano come lavoro, perché non sono continuativi e poi è estate, tutto passa meglio in estate hehehe.
Il concetto di “cosa significhi lavorare” l’ho capito anche io, lavorando.
Se vuoi sapere dove ho lavorato e capire il perché ho lasciato perdere, leggi questo articolo.
La mia definizione non lascia spazio ad interpretazioni:
Lavorare significa morire cerebralmente giorno dopo giorno. È una lenta agonia dell'intelligenza e dello spirito di una persona.
Ho usato volutamente questi termini così forti (morire ed agonia) perché rappresentano perfettamente quello che accade ad un giovane che comincia a lavorare dopo aver finito gli studi.
In men che non si dica, non ha più tempo libero, non apprende quasi più nulla (tranne i primi mesi nel nuovo lavoro) e non gli è richiesto di pensare: deve solo applicare le regole della propria impresa.
Un monaco Bhuddista qui a Chiang Mai. La tranquillità ed i sorrisi non mancano mai in questa parte del mondo.
È nel passaggio dallo studio al lavoro che, passati alcuni (pochi) anni, le persone cominciano a chiedersi se sono state fregate dalla società.
"Si suppone che debba continuare a fare le stesse cose fino a 70 anni adesso?"
"È tutta qui la vita?"
È in questo momento che nasce quel senso di vuoto esistenziale, di voglia di spiritualità, di negazione dello (pseudo) inevitabile.
Un aneddoto
Come dicevo ho 33 anni e quindi a volte ho ancora degli amici su Facebook che finiscono l'università e postano il tipico messaggio felice stile "Dottoooooreeeeee in xyz". Ecco, quando vedo questi messaggi, penso che nel 90% dei casi questo "traguardo" segna la fine del periodo più bello della vita del mio amico. Finire di studiare è uno dei momenti più brutti della vita.
Una via d'uscita
In realtà ci sono 2 vie d'uscita.
La prima è che tu sia una delle pochissime persone al mondo che adorano il proprio lavoro (dipendente). In questo caso complimenti: anche lavorando 12 ore al giorno con uno stipendio di neanche 1000eur sarai felice.
La seconda via d'uscita per cambiare vita è invece molto più complessa e dovrai lavorarci su. Vediamo come.
Come cambiare vita
Ci sono 5 punti fondamentali nel percorso per cambiare vita (o per dare un senso alla vita).
1. Tranquillità
Magari ti sembra che tutte le altre persone abbiano chiaro quello che vogliono dalla propria vita. Ti parlano dei loro progetti, della nuova casa che si compreranno, etc..
E tu invece sei lì, con tutti questi dubbi e paure, chiedendoti se quello che stai facendo è quello che vuoi fare o meno...
Lasciatelo dire: il 95% della popolazione mondiale fa le cose "perché si" senza pensarci neanche. E vive una vita convenzionale.
Quello che fanno è fare quello che fanno tutti e quello che la società dice che si "deve" fare.
Molti di loro non saranno mai felici davvero: si convinceranno di esserlo e smetteranno di lottare per esserlo sul serio.
Far parte della mandria è seducente perché non devi prenderti nessuna responsabilità: c'è un cammino pronto per te, universalmente accettato, senza (apparentemente) nessun rischio.
Non si rendono conto che corrono il rischio più grande di tutti: risvegliarsi dal letargo con 60 anni quando ormai è troppo tardi per fare quello che avrebbero sempre voluto fare.
Quindi, per piacere, siediti a pensare con tranquillità: il semplice fatto che tu ti stia ponendo questi quesiti significa che sei arrivato ad un livello di coscienza superiore a quello del 95% della popolazione mondiale.
Prima del secondo punto, ti chiederei di supportare questo post: con un like o con un google+ puoi darmi una soddisfazione e fare in modo che un tuo amico possa leggere questo articolo 😉
2. Vuoi davvero sapere tutto?
Io morirei se fossi uno statale con il posto fisso. Morirei dentro di me, la mia fiamma vitale si spegnerebbe.
Sapere tutto ciò che farò domani già oggi equivale a dire che è inutile vivere il domani.
Sei in un momento nel quale non sai che direzione dare alla tua vita, non sai che senso dare alla vita.
Vorresti sapere tutto però? Che senso avrebbe vivere la vita sapendo già tutto?
Io non so neanche cosa mangerò questa sera pensa un po'...
Mentre scrivo queste righe sono in Thailandia in una cittadina che si chiama Chiang Mai.
Sai come ho "organizzato" i miei ultimi 4 giorni? In nessun modo.
Al mattino mi sono alzato, ho preso lo scooter, e sono andato con un amico in giro nei d'intorni per "respirare" la città, per fare trekking nella montagna qua vicino, etc... Non c'era nessun piano. Ed era precisamente quello il piano 😉
Eccomi con lo scooter che mi accompagnerà nei 2 mesi qui a Chiang Mai
Quindi comincia a prendere positivamente il fatto di non sapere esattamente verso che direzione andare: significa che il tuo libro ha ancora tutte le pagine bianche.
3. Scopri chi vuoi essere (o cosa vuoi fare)
Scommetto 1.000.000 di euro che se ti chiedessi "Che lavoro vorresti fare" non mi sapresti rispondere.
È per questo che non riesco a dare un senso alla vita?
Esatto. Il primo passo da compiere per cambiare vita è proprio questo: conoscere se stessi.
Ma come faccio?
Il trucco è semplice: scrivilo!.
Un giorno che sei tranquillo in casa, prendi carta e penna e comincia a rispondere ad una serie di domande del tipo:
- Chi vorrei essere?
- Vorrei lavorare? Se si, dove vorrei lavorare? Se no, cosa farei al posto di lavorare?
- Quando mi vorrei alzare al mattino?
- Che tipo di amici vorrei al mio fianco?
- Dove mi piacerebbe vivere?
- Cosa vorrei imparare? Che sport vorrei praticare? Che hobbies vorrei praticare?
- Cosa farei se potessi fare qualsiasi cosa?
Alla fine vedrai che avrai generato centinaia di idee e ti sentirai molto meglio 😉
4. Vivi nuove esperienze
Sai cosa sto facendo in Thailandia? Sto frequentando un corso di massaggio thailandese.
Sai quando "ho saputo" dentro di me che mi sarebbe piaciuto fare un corso di massaggio thai? 15 giorni fa.
Adesso dirò la frase più riutilizzata della storia, che però è una verità grande come una casa:
Facendo quello che si è sempre fatto, si ha solo quello che si è sempre avuto
Stando a casa non potrai scoprire cosa ti piace perché non vivrai nuove esperienze. Vivrai limitato dall'ambiente circostante nei modi di fare e di pensare, in una specie di piccola gabbia.
Ti devi buttare e vivere senza preconcetti. Tutte le culture sono limitate (anche la italiana).
Fai qualcosa che nella tua cultura non è ben visto: magari scopri che è proprio quello che ti piace fare e che non avresti mai potuto fare perché stando tra "i tuoi simili" non ti saresti mai azzardato a farlo.
Mettiti alla prova.
Questa è una delle posizioni del massaggio thai: ce ne sono più di 200. Occhio a criticare i miei post d'ora in avanti o vi spacco la schiena hehehe...
5. Impara a fare cose utili
Saper fare un buon massaggio thailandese è un plus che potrò offrire a chi mi è vicino quando è stanco o ha la schiena a pezzi.
Ci sono però alcune abilità che sono universali e che faresti bene a migliorare se vuoi cominciare a cambiare vita:
- Saper risparmiare (senza un minimo di soldi non potrai fare molte cose)
- Saper mantenersi in forma (senza un fisico pimpante non potrai fare molte cose)
- Sapere chi è una buona persona e chi no (o sapere chi è degno di essere tuo amico e chi no)
- Avere dei sani principi (o essere una buona persona)
- Pensare un po' più razionalmente nelle cose di tutti i giorni per evitare di commettere degli errori stupidi
- Sapere un po' di storia per non farsi ingannare dalle manipolazioni dei mass media
E poi ci sono 3 abilità essenziali che devi approfondire:
- Sapere l'inglese: come pretendi di cambiare vita se sei quasi analfabeta?
- Economia: conoscere un minimo di economia ti aiuterà a costruire un futuro solido
- Viaggiare: non in Europa, non con gite organizzate. Possibilmente da solo/a ed in paesi completamente diversi dal tuo. Solo così capirai che il tuo paese è solo 1 dei 250 paesi del mondo.
Cambiare vita è possibile
Come vedi non è poi così difficile.
Devi volerlo prima di ogni altra cosa.
Non basta dirlo, devi farlo. Scrivi i tuoi obiettivi, scopri cosa o chi vuoi essere e poi fai il passo. L'abitudine e la pigrizia sono i tuoi nemici più grandi.
Però si possono battere, e se io sono un massaggiatore thai, magari tu puoi essere un lottatore di sumo o un surfer delle Hawaii. Il tuo limite sei solo tu.