Quella che segue è la traduzione dell’articolo di Daniel Drasin “How to debunk just everything”. La prima parte della traduzione (“Il debunking in generale”) è opera di Roberto Germano ed è stata pubblicata nel suo recente libro: Aqua: l’acqua elettromagnetica e le sue mirabolanti avventure. La seconda parte (“Debunkare l’Intelligenza Extraterrestre”) è stata tradotta da me, a completamento del testo.
1. Il debunking in generale
Prima di cominciare a screditare qualcosa, preparate la vostra attrezzatura. Attrezzatura necessaria: una poltrona. Assumete la giusta espressione. Curate di avere un’aria condiscendente che suggerisca che le vostre personali opinioni sono sostenute dalla completa fiducia e credito divino.
Utilizzate termini vaghi, soggettivi, e di discredito, come “ridicolo” o “banale” in un modo da suggerire che abbiano tutta la forza dell’autorità della scienza.
Dipingete la scienza non come un processo di scoperta da condurre a mente aperta, ma come una guerra santa contro sfrenate orde di infedeli, adepti della ciarlataneria. Poiché in guerra il fine giustifica i mezzi, potete falsare, travisare o violare il metodo scientifico, o persino ometterlo del tutto, nel nome della difesa del… metodo scientifico.
Mantenete i vostri argomenti quanto, più astratti e teorici possibile. Ciò “manderà il messaggio” che le teorie accettate schiacciano ogni effettiva evidenza che possa sfidarle – e che perciò non vale la pena di esaminare nessuna evidenza di tal genere.
Rafforzate l’errore comune secondo cui alcuni argomenti sono di per sé non scientifici. In altre parole, confondete deliberatamente il processo scientifico col prodotto della scienza.
(Qualcuno potrebbe, naturalmente, obiettare che, essendo la scienza un metodo universale per la ricerca della verità, deve essere neutrale rispetto all’argomento, e che quindi soltanto il processo investigativo può essere scientificamente responsabile o irresponsabile. Se ciò accadesse, liquidate queste obiezioni utilizzando un metodo impiegato con successo da generazioni di politici: semplicemente rassicurate tutti che “non vi è alcuna contraddizione!”).
Organizzatevi in modo tale da far sì che il vostro messaggio abbia eco in personaggi autorevoli. Il livello fino a cui potete travisare la realtà è direttamente proporzionale al prestigio dell’araldo da voi scelto.
Riferitevi sempre alle affermazioni non ortodosse dicendo “sostiene che”, “si dice”, e alle vostre asserzioni come “fatti” che sono “stabiliti”.
Evitate di esaminare la tangibile evidenza. Ciò vi permette di dire impunemente “Non ho visto assolutamente alcuna evidenza a supporto di queste ridicole voci!” (Si noti che questa tecnica ha retto alla prova del tempo, e risale almeno ai tempi di Galileo. Semplicemente rifiutando di guardare attraverso il telescopio, le autorità ecclesiastiche hanno guidato la Chiesa per tre secoli, con trasparenza, svincolata dalla necessità di dover negare!).
Se diviene inevitabile esaminare l’evidenza, commentate di rimando: “non c’è niente di nuovo qui!”. Se venite messi di fronte ad un’inconfutabile prova che è sopravvissuta ai test più rigorosi, semplicemente liquidatela con un “troppo comodo”.
Identificate la necessaria componente scettica della scienza con la totalità della scienza. Enfatizzate quegli elementi della scienza angusti, stringenti, di rigore e di critica, a detrimento di quelli connessi all’intuizione, all’ispirazione, all’esplorazione e all’integrazione. Se qualcuno ha delle obiezioni, accusatelo di vedere la scienza in termini esclusivamente indistinti, soggettivi o metafisici.
Insistete che il progresso della scienza dipende dalla capacità di spiegare l’ignoto in termini del noto. In altre parole, scienza è uguale a riduzionismo. Potete applicare l’approccio riduzionistico in ogni situazione mettendo da parte via via sempre più evidenze fino a che il poco che resta si può finalmente spiegare interamente in termini della conoscenza già sistematizzata.
Minimizzate il fatto che la libera indagine e il legittimo disaccordo sono una parte normale della scienza.
Rendetevi disponibile per i produttori dei media che cercano “commenti bilanciati” su visioni non ortodosse. Comunque, acconsentite a partecipare soltanto a quelle presentazioni i cui limiti di tempo e i cui pregiudizi a priori, impediscano lussi come: discussioni, dibattiti e possibilità di replica.
Ad ogni opportunità, rafforzate la nozione che «ciò che è familiare è necessariamente razionale». Il non familiare è dunque irrazionale e di conseguenza inammissibile quale evidenza.
Affermate categoricamente che l’inconvenzionale deve essere rifiutato come, al massimo, un’onesta ma errata interpretazione del convenzionale.
Marchiate i vostri oppositori come “creduloni acritici”. Liquidate sommariamente la nozione che anche voler sfatare tutto rivela un credo acritico, sebbene nello status quo.