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Come dentro a un quadro

Da 6cuorieunacasetta
Come dentro a un quadroImmagino... Vincent Van Gogh si aggira per le stradine di Arles. Passa davanti ai caffè e si ferma ad osservare la gente seduta ai tavolini all'aperto. Entra nei giardini pubblici e si riposa un poco su di una panchina, poi riprende a camminare dirigendosi verso il fiume. Guarda i passanti attraversare frettolosamente un ponte. Passeggia per la campagna, attraverso campi di grano e prati fioriti. Scende la notte. Fermo sulle rive del Rodano, contempla il cielo stellato. L'inquietante garrire dei gabbiani lacera il silenzio.
Nel suo girovagare, ogni tanto apre il cavalletto e dipinge.
Più di cento anni dopo, quattro bambini, un papà e una mamma (e un passeggino sgangherato), seguono le sue tracce. Ad Arles, nei punti in cui si pensa che Van Gogh abbia posato il cavalletto, sono state installate delle riproduzioni dei suoi quadri. E' bellissimo, e anche strano, trovarsi immersi dentro al paesaggio che ha ispirato il grande pittore. Seppure dopo tanti anni. In una lettera al fratello Theo, Vincent, a proposito di un dipinto raffigurante un ponte di Arles,  descrive un alberello giovane giovane, con poche verdi foglie: ora quel fragile arbusto, che nel suo quadro si vede bene, è un possente e maestoso albero! I miei bambini sono affascinati. Mappa alla mano, si sentono dei pirati a caccia di un favoloso tesoro e hanno l'intenzione di scovare tutti i quadri.
- Ma li volete trovare proprio tutti? Ce ne sono anche di lontani, dovremo scarpinare ore!
- Certo, li vogliamo vedere tutti!
...
- Papà, qualcuno ha rubato un pezzettino di questo qui!
- Non sono i veri quadri, sono delle riproduzioni, delle fotografie.
- Che peccato... Allora un giorno ci portate a vedere quelli veri?
- Si può fare.
- E ne possiamo anche comprare uno? Quanto costeranno?
- Ehm, no, tanti sono conservati nei musei e oggigiorno, i quadri di Van Gogh non hanno prezzo.
Sono pargoli accomodanti, si sono accontentati di una buona riproduzione e delle foto di loro quattro che fanno gli smorfiosi dentro ai "quadri".
...
- Qui intorno ce ne dovrebbe essere un altro...
- Mamma, l'hai trovato? Che fai lì imbambolata?
- No... guardate! Proprio da qui parte la via (Tolosana) del Cammino di Santiago, un mio sogno!
- Ci siamo anche noi nel tuo sogno?
- Certo, voi ci siete sempre.
- Meno male.
- E' un cammino tanto lungo, mamma?
- Lunghissimo.
-Ah.
La mappa è alquanto approssimativa ed è davvero cosa da risoluti pirati scovare tutti i punti segnati. Giacomo non vuole demordere così lasciamo il resto della sfinita famiglia accasciata su di una panchina, e lui ed io partiamo alla ricerca dell'ultimo quadro. Che non troviamo.
- Non capisco, dovrebbe essere da queste parti... qui c'è solo un campo nomadi.
- Ma io lo voglio trovare!
- Senti, a casa lo cerchiamo su internet e appena possiamo lo andiamo a vedere dal vero. Che ne dici, ti va?
- Ok, mamma, mi va.
- Mi fanno male i piedi... vieni, andiamo a prenderci un gelato.

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