…quando capita un periodaccio del genere, ‘se non sono morta stavolta credo di aver guadagnato il dono dell’immortalità’. Quindi state leggendo le parole di una dea. Prostratevi.
Battute a parte la mia settimana campale finisce ora, alle 22.15 circa del 20 dicembre 2012 (probabilmente per lasciare spazio ad un’altra settimana altrettanto campale, ma si vedrà dato che c’è l’obbligo morale di non lavorare almeno il giorno di Natale…).
Passato l’esame del master, passata (e anche bene!) la preselezione al concorso, finito di correggere circa ottomilacinquecentosettantaduevirgolatre verifiche che si erano accumulate, mi appresto all’ultima mattinata di lezione pre-nataliza.
Certo, durante le vacanze dovrò poi studiare il terzo esame del master, scrivere la tesina, fare il lavoro on line del master, studiare per la prova concorsuale… e magari trovare un momento per me. chissà…mi sembra talmente utopico…
utopistico…
insomma impossibile.
Ma devo riuscire, a costo di lavorare dalle 8 di mattina alle 8 di sera. Altrimenti a gennaio non sopravviverò…
Oh ma che sto a dirvi tutte queste cose? Tutti hanno sempre un sacco di cose da pensare, come mi permetto di scaraventare addosso agli altri i miei casini?
Ma mi vergogno di me stessa: non ho ancora pensato (non comprato, pensato!) ad un solo regalo di Natale e per di più sto continuando a litigare con tutti.
Incredibile.
Confido nella pace del Natale.
O nella profezia del Maya che cancellerà il mondo domattina mentre sarò a spiegar grammatica in prima A ( il verbo…).
Chissà.
Chi non muore si rivede…
Confusioni a parte, spero da lunedì di avere un po’ più tempo per il mio amato blog, che sto trascurando. Daltronde prima nella vita vengono i bisogni primari (procurarsi da mangiare- attraverso il lavoro naturalmente!) e poi quelli secondari (ma sono davvero secondari quelli dell’anima?). Potremmo aprire mille dibattiti. Io, a quest’ora della sera, ho solo voglia di aprire le coperte e di incollarmici dentro come un’ostrica al suo guscio. E magari che la colla non mi lasci uscire neanche domattina (ve lo immaginate la telefonata? ‘Pronto preside Sono rimasta incollata alle coperte oggi non posso venire… sì è proprio così…’).
E se la voglia di fantasticare prende il sopravvento, mi accorgo che è perché sono stanca…