Come divento nuotatrice (prima o poi) / Becoming a swimmer (sooner or later)

Da Eraniapinnera @EraniaPinnera

This is me, but younger.

Amo correre. Adoro correre. Non sono di certo una campionessa, ma appartengo alla terra. Ho bisogno di correre, e lo faccio da quando ho imparato a camminare.
Eppure – come mi ha saggiamente consigliato il mio fisioterapista – ho deciso che è arrivato il temuto (da me) momento di imparare a nuotare. Cioè, so galleggiare e smanazzare nell’acqua come se stessi facendo delle bracciate vere (!), ma non conosco nemmeno una tecnica di nuoto per incedere sull’acqua. E visto che il nuoto è un toccasana per il recupero fisico dalla pubalgia (ho avuto una piccola ricaduta, per cui devo andarci con i piedi di piombo), ho chiesto al mio ragazzo di insegnarmi le basi per nuotare bene. E qui arrivano le grosse risate – anche l’unica signora presente in piscina non è riuscita a trattenersi.

Mettiamola così: l’acqua non è il mio elemento. Ho avuto qualche problema tecnico una volta in acqua (mettiamola così) nonostante sfoggiassi una coppia di occhialini e cuffietta davvero carini. I problemi principali li trovate esposti qui sotto. E sì, siete autorizzati a ridere:

1- La cuffietta. É solo un piccolo pezzo di silicone da indossare, eppure non è come indossare le scarpe chiodate.  É strettissima e non ha fatto altro che tirarmi i capelli. Inoltre, non c’era verso di infilarla bene, di modo che non mi corrucciasse la fronte chiudendomi gli occhi. Che palle.
2- La respirazione. Dio, non potete capire che cos’è, questa respirazione dei nuotatori. É praticamente il contrario di quello che faccio quando corro – e anche quando dormo. In pratica, bisogna inspirare con la bocca ed espirare con il naso. Una cosa che non esiste nelle mie meccaniche.
3- Questo significa che ho bevuto ripetutamente. Alla fine della sessione di allenamento (chiamiamolo allenamento) avevo bevuto metà dell’acqua della piscina. E sappiate che il cloro brucia la gola.
4- Le bracciate. Che lo stile libero non fosse così libero l’avevo intuito, ma che richiedesse così tanta tecnica e disciplina, non lo immaginavo proprio. C’è più tecnica in una bracciata che in un passo di corsa, e forse lo dico perché le basi della corsa ce le ho nel sangue, posso dire. E tra parentesi, ogni volta che mi concentravo sulle bracciate mi dimenticavo la respirazione, e quindi via di grandi bevute di acqua e conseguenti attacchi di tosse (e risate altrui), sembrando davvero una scema.

Tutto qui, questa è la mia storia, la storia di una che corre e che vuole diventare una che nuota. Questo è stato il primo, terribile giorno, ma come al solito non ho intenzione di arrendermi. Tanto che adesso sto andando in piscina: auguratemi buona fortuna! ;)


I’m a solid runner. I’m definitely not a champion, but I like running. I love running. I need to run, and I did it since I took my first steps.
However – as my physiotherapist advised me – I decide it’s time to learn how to swim. I mean, I can floats and I move my arms pretending to stroke, but I don’t have any idea about the technical swimming skills. Since swimming is a cure-all for my recovering osteitis pubis (I got some little troubles while recovering, so I have to go easy on it), I ask my fiancé to teach me the basics for a good swimmer. And here comes the laugh.

Water is not my element. Not at all. I had some troubles diving into the pool with my cute goggle and cap. The main problems I had while learning swimming techniques are the following – you can laugh, by the way:

1- The cup. It’s just a little piece of silicon to wear, but it’s not like wearing a pair of spike shoes. It’s really tight and hurts my hair. I found out that the more cups are cute, the more they hurt yourself.
2- The breathing. God, you CAN’T imagine how hard is it. It’s totally a breathing pattern which I have never experienced before. In a nutshell, you have to breathe in using the mouth and breathe out using the nose. Such a nightmare. While running I get used to do the opposite.
3- This meant that I drank half the pool’s water. And by the way, chlorine burs into the throat.
4- The strokes. Freestyle is not properly a free style. It needs so much discipline and technique, much more that running. Maybe it’s because I own running techniques, but swimming using right strokes is very, very hard. Unfortunately, if I focused on strokes, I always forgot to breathe on using the mouth. And here we go again, I drank water, I cough and I looked like a fool.

That’s it, this is the story of a runner who wants to be a swimmer. This was the first, awful day, but I don’t give up. That’s why I’m going to the pool right away – and wish me good luck! ;)

Photo credit by Susy Morris

Ti potrebbe interessare anche questo! / Posts you might be interested in

  • Eeek! Niente, per ora :)

Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :

  • On my shelf: Nicholas Flamel 1: L'Alchimista

    Hello!Bentornati all'ormai consueto appuntamento con la rubrica On my shelf. Oggi vi parlo di una lettura che ho fatto un po' di tempo fa, ma che a me è piaciut... Leggere il seguito

    Il 06 maggio 2015 da   Sofiastella84
    DIARIO PERSONALE, FUMETTI, TALENTI
  • Morning sketch / girasoli al mattino

    Un vero colpo di fortuna è stato sabato scorso, l'incontro casuale con gli stick extra large di Derwent.Adesso sperimento questi strumenti, abbinandoli con... Leggere il seguito

    Il 05 maggio 2015 da   Ritarossa
    DIARIO PERSONALE, FAI DA TE, TALENTI
  • Giardini in Fiore

    Uno dei miei ultimi acquisti, era una cosa che mi tentava da un po'...Un libro da colorare per adulti (sempre che nel mio caso di "adulti" si possa parlare e... Leggere il seguito

    Il 05 maggio 2015 da   Madhouse
    DIARIO PERSONALE, TALENTI
  • Black power

    Alla mia prima lezione di acquerello, nel lontano 2000, la Maestra Maria Chiara Orlandini sconsigliò l'uso del bianco e del nero. Leggere il seguito

    Il 01 maggio 2015 da   Ritarossa
    DIARIO PERSONALE, FAI DA TE, TALENTI
  • La casa, facciamo pulizia. - House, we do cleaning

    Come dicevamo nel precedente post, un ambiente può condizionare i nostri comportamenti e la nostra vita.E quali sono gli ambienti nei quali viviamo di più?La... Leggere il seguito

    Il 01 maggio 2015 da   Marta72
    DIARIO PERSONALE, TALENTI
  • Bella e faticosa Perugia///Journey in Umbria

    Un po' per affari (musicali) un po' perché ogni tanto fuggire dal quotidiano fa bene, la mattina dopo Pasquetta siamo partiti verso l'Umbria. Prima tappa... Leggere il seguito

    Il 23 aprile 2015 da   Madhouse
    DIARIO PERSONALE, TALENTI