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Come “domare la rabbia” – il giudizio

Creato il 25 febbraio 2012 da Teatromoderno
 
Quali sono i sentimenti di base? E quanti sono? In psicologia c’è da sbizzarrirsi:ognuno da cifre diverse. A me ha colpito quando mi è stato chiesto diriconoscere, da una sensazione corporea indefinita (non chiara), che sentimentostavo provando e dissi una cosa a caso, tipo: “sento dubbio, insicurezza”. Come “domare la rabbia”  – il giudizioMi fu risposto isentimenti sono QUATTRO! Questo è il numero che prendo in considerazione perchesu questo, semplicemente riflettendo, diventa più facile riconoscerli. E sono: gioia, tristezza, paura e rabbia.Quindi il sentimento che stavo provando era: “paura”.
C’è un sentimentoparticolare su cui vorrei soffermarmi ed è la rabbia. Già perché la rabbia è un sentimento che tutticonosciamo e che tendiamo a reprimere (cioè a bloccare).
Questo produceuna serie di effetti. Il primo di tutti, in ordine cronologico (ovvero inordine di apparizione) è che quando è presente la rabbia in noi, se non è giàmolto evidente, noi non la riconosciamo, e quandola riconosciamo è già diventata molto pericolosa.
Cosa succede innoi? È possibile riconoscere la rabbia quando è ancora gestibile?

Succede che una vocina dentro di noi ci dice: Non ti arrabbiare! Che è pericoloso!”Questa almeno è la vocina dentro di me, la tua forse dice qualcosa dileggermente diverso. Ne ho sentite altre anche fantasiose, tipo: “Non ti arrabbiare: quando ti arrabbi seibrutta/o!” o “Non ti arrabbiare, cheti fa male alla salute!”.

Questa vocina, moltoprobabilmente ci ricorda una voce che un tempo era di Mamma, o Papà, o un insegnante o qualcun’altro: maquesto non ha molta importanza perché Adesso questa vocina è nostra. Siamo noi a dirci questa cosa. Ecos’è questa cosa? Un giudizio!

E quando c’è un giudizio noi cancelliamo o deformiamo la realtà delle coseche ci stanno accadendo per fare in modo di non essere giudicati male, da noistessi!!

Nel blog (Lameditazione, una pratica considerata “poco pratica” – il giudizio) parlodel giudizio e di come ci nasconde la realtà. Quindi cosa possiamo fare?

Allenarci a riconoscere cosaci accade prima che subentri il giudizio, e se è giàsubentrato: riconoscerlo! Possiamo dirci: “guardac’è un giudizio! Che cosa dice questo giudizio? Che nonmi piace qualcosa: cosa?” e ci sarà più facile riconoscere come stanno le cosein realtà.

Quando riesco a dire: “c’è rabbia e nonmi piace” riconosco cosa sta accadendo. E se ci pensi bene già la rabbia è esplosiva, e quando ci aggiungo che “non mi piace” invece didisinnescarla, creo ulteriore attrito etensione.

Quindi solo in apparenza mitranquillizzo dicendomi che va tutto bene di fatto cova sotto in maniera ancorapiù subdola e pericolosa. Riuscire a riconoscere sia la rabbia che l’eventualegiudizio è un ottimo inizio per riuscire a gestire lo stato di rabbia. Andiamoal concreto.

Strumento pratico: Raccogliti ad osservare le sensazioni che hai nelcorpo. Senti eventuali tensioni. Spesso le tensioni sono intorno agli occhi, lemandibole serrate, il collo, le spalle e.. la pancia.
Poni benel’attenzione allo stomaco: se senti un calore o una certa vibrazione o energia,potrebbe essere rabbia. Non è detto che è sicuramente rabbia. È utile che tuosservi cosa accade in te e vedere se puoi riconoscere partendo dallasensazione corporea che sentimento può essere.
Ti puoi chiedere:“quale è tra gioia, tristezza, paura e rabbia”. Se sai di essere arrabbiato/asei già un bel passo avanti e poi vedremo cosa possiamo farci con questa rabbiae cosa, invece, ci può convenire evitare di fare.
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 Image: Arvind Balaraman / FreeDigitalPhotos.net

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