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Come è fatta la carta riciclata?

Creato il 08 marzo 2016 da Allocco @allocco_info

La usiamo da tanto tempo, ma forse non sappiamo come viene realizzata: si tratta della carta riciclata, quella che dovrebbe permettere di salvaguardare gli alberi e tutelare il nostro patrimonio boschivo. Circa trent'anni fa i quaderni fatti di carta riciclata erano quelli più brutti: l'aspetto di quei fogli così grigi e tappezzati qua e là da macchioline scure non invogliava certo all'acquisto; meglio preferire la bianca anzi bianchissima carta ricavata dalla polpa degli alberi più belli ... Attualmente con il sistema di raccolta e riciclo dei rifiuti, la carta da macero viene assemblata in grandi balle che vengono prima pressate e successivamente trasportate alle cartiere. Qui avviene la loro macerazione assieme a quantità variabili di fibre vergini: così viene prodotta una pasta omogenea impiegata nuovamente per la produzione di carte e cartoni da immettere ancora una volta sul mercato. La percentuale di carta da macero utilizzata varia in funzione del prodotto finale da realizzare: ad esempio per produrre giornali essa ammonterà circa al 35%, per i libri invece se ne può utilizzare al massimo il 25% ed infine per carta e cartone da imballaggi la percentuale di carta da macero che può essere impiegata arriva fino al 90%. Inoltre per migliorare le caratteristiche della carta riciclata alla pasta sottoposta a lavorazione possono essere aggiunti additivi come sostanze collose, coloranti o aggreganti. Dal riciclo della carta non si ottiene però soltanto carta ma anche prodotti isolanti e termoacustici. Il materiale costituito ad esempio da carta di giornale riciclata viene assemblato in pannelli che sono anche ignifughi e diventa utile come supporto per bacheche, materiale per modellismo, oggettistica per scuole, tavoli, sedute e rivestimenti per pareti. Esiste anche una tecnologia di tipo biologico che utilizza la combinazione di carta riciclata e risorse agricole rinnovabili velocemente. Attraverso di essa sono realizzate delle resine che possono essere considerate della "plastica biologica". Questo innovativo materiale non contiene solventi e per questo non emette inquinanti nell'ambiente e soprattutto in atmosfera, può essere impiegato negli arredamenti per interni, ma presenta l'inconveniente di non poter essere usato all'esterno perché tende ad assorbire l'umidità.

Riferimento esterno: https://architettura.unige.it/did/l1/disegnoind/terzo0607/.../carta.pdf

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