In questi giorni i vari organi d’informazione hanno sottolineato che il prezzo del petrolio è aumentato, questo dato comporta l’aumento del prezzo di vari beni, primo tra tutti del carburante.
Ma perchè in questi giorni stiamo assistendo a questo aumento del prezzo del petrolio?
Questa notizia viene messa in relazione all’operazione militare che si sta effettuando in Libia, ed infatti dall’inizio dell’operazione, il prezzo del greggio è aumentato del 25 %.
Sicuramente lo stato di caos che regna in Paesi ricchi di petrolio non agevola la situazione, ma l’aumento del prezzo può essere letto anche in un’altra ottica.
Facciamo un esempio: c’è un mercato in cui si vende il pane, ci sono due Stati che chiameremo per comodità Alfa e Beta, Alfa produce il pane, mentre Beta non lo produce ma lo vuole acquistare; se Beta necessita di grandi quantità di pane ma Alfa non ne riesce a produrne a sufficienza, abbiamo che il prezzo del pane salirà, se invece, Beta ha bisogno di piccoli quantitativi di pane oppure se Alfa ha prodotto poco pane, il prezzo sarà basso.
Fin qui il discorso è questo: se c’è una grande produzione di pane a cui non corrisponde una grande richiesta, il prezzo del pane scende, se invece c’è una richiesta molto forte di pane e una produzione di questo bene che non riesce a coprire tutta la domanda, il prezzo sale.
A questo punto, però, entrano in campo altri fattori, Beta può fare questo discorso: oggi non ho molto bisogno di pane, ma in futuro sì, in questa condizione, Beta sarà disposta a pagare un prezzo alto per avere il pane, se invece, Beta prevede che in futuro non avrà un gran bisogno di pane, sarà disposta a pagare un prezzo basso ad Alfa.
Posta questa situazione, bisogna considerare ancora un altro fattore: ci sono persone che fanno delle valutazioni sul prezzo del pane, se per esempio, pensano che tra un mese il pane sarà poco e quindi il prezzo aumenterà, allora compreranno oggi un tot di pane ad un prezzo per rivenderlo poi tra un mese ad un prezzo maggiorato.
Le valutazione che fanno queste persone si basano su vari dati: si può pensare che le mele tra un mese saranno poche perchè Alfa è stata bombardata, oppure si può pensare che tra un mese ci sarà una maggiore richiesta di mele oppure si può ancora pensare di fare una sorta di scommessa: io scommetto che tra un mese il prezzo delle mele salirà e allora compro un sacco di mele cercando poi di piazzarle ad un prezzo maggiore tra un mese.
Queste valutazioni da cui poi discendono dei veri e propri contratti, si chiamano futures e sono contratti standardizzati per poter essere negoziati facilmente in Borsa, il contratto futures è un contratto uniforme a termine su strumenti finanziari, con il quale le parti si obbligano a scambiarsi alla scadenza un certo quantitativo di determinate attività finanziarie, ad un prezzo stabilito; ovvero, nel caso di futures su indici, a liquidarsi una somma di denaro pari alla differenza fra il valore dell’indice di riferimento alla stipula del contratto ed il valore dello stesso indice nel giorno di scadenza.
Passando dal mercato delle mele al mercato del petrolio qual’è la conclusione che possiamo trarre?
Purtroppo non c’è un’unica conclusione, per alcuni il prezzo sale perchè la domanda è molto alta, per altri il prezzo sale perchè, come in questo caso, il Paese produttore del bene versa in gravi difficoltà, per altri il prezzo sale perchè si fanno speculazioni finanziarie.
Michael Greenberger, ex direttore dell’ente regolatore dei futures statunitense, dice che i prezzi del petrolio e dei suoi derivati, e dell’energia in generale, aumentano in questo modo senza una ragione logica.
La riflessione di Greenberger, ripetiamo ancora una volta, è solo una possibile chiave di lettura della realtà, ciò che preme sottolineare è solo una cosa: quando sentite o leggete che il prezzo del petrolio è salito per la guerra in Libia, domandiamoci: ma è veramente l’unico motivo per cui il prezzo del petrolio è salito?
Ognuno avrà la sua risposta, l’importante è porsi la domanda.