Ecco perché si diventa così performanti
Passione e massima concentrazione sono gli ingredienti del flusso
“In psicologia, il flusso (in inglese flow) o esperienza ottimale (spesso citato come trance agonistica nel linguaggio sportivo) è uno stato di coscienza in cui la persona è completamente immersa in un’attività.
Questa condizione è caratterizzata da un totale coinvolgimento dell’individuo: focalizzazione sull’obiettivo, motivazione intrinseca, positività e gratificazione nello svolgimento di un particolare compito. Il concetto di flusso fu introdotto nel 1975 dallo psicologo Mihály Csíkszentmihályi nella sua teoria del flusso, per poi diffondersi nei vari campi di applicazione della psicologia, come lo sport, la spiritualità, l’educazione o la seduzione”. (Da Wikipedia, l’enciclopedia libera).
Quali sono le condizioni che ci consentono di essere in stato di grazia?
La condizione principale è l’integrazione dei due emisferi cerebrali che in condizioni ordinarie agiscono ciascuno per proprio conto; e siccome le loro caratteristiche funzionali sono opposte, i risultati che otteniamo in assenza d’integrazione non sono mai buoni. In mancanza di integrazione emisferica siamo sopraffatti da dubbi, incertezza, insicurezza, contraddizioni e conflitti interiori, come se fossimo tirati da due cavalli in senso opposto e quindi siamo poco efficienti.
È chiaro perciò che soltanto la sintonizzazione tra i due emisferi cerebrali ci consente la piena realizzazione professionale e umana e il raggiungimento della pace interiore; non solo, ma questa è anche la condizione di chi entra in stato di flusso.
Quando manca l’armonia tra i due emisferi cerebrali, il nostro Io Cosciente è debole e siamo in guerra con noi stessi.
Ecco la grande importanza della sintonizzazione dei due emisferi cerebrali, senza la quale non riusciamo a combinare niente di buono e siamo bloccati, confusi, indecisi, contraddittori e incapaci.
Come ottenere la sintonizzazione tra i due emisferi cerebrali? I due emisferi cerebrali collaborano tra di loro soltanto in presenza di reti neuronali di collegamento. Queste reti o circuiti di neuroni sono vere e proprie strade lungo le quali scorrono i neurotrasmettitori che trasportano le informazioni da una parte all’altra del cervello e del corpo.
Se esistono le reti neuronali di collegamento tra i due emisferi, vuol dire che siamo ferrati in quel determinato campo e siamo anche in grado di ottenere buoni risultati. È ovvio però che se siamo distratti, i due emisferi non collaborano per niente.
E quand’è che riusciamo ad essere concentrati al massimo al punto da non vedere e non sentire tutto ciò che ci circonda? Ovviamente quando facciamo qualcosa che ci piace immensamente, ossia quando siamo impegnati anima e corpo nell’attività che costituisce la nostra passione. A me capita spesso quando scrivo su questo blog…
Quando siamo concentrarci al massimo in un’attività che ci piace molto e in cui abbiamo anche un ottimo livello di preparazione (passione), entriamo nello stato di flusso o di grazia. In questa condizione di flow o di esperienza ottimale, gli atleti ottengono nuovi primati e gli artisti creano meravigliose opere d’arte.
La concentrazione su qualcosa che costituisce la nostra passione, ossia che ci assorbe totalmente isolandoci dal mondo circostante, è la condizione che consente ai due emisferi cerebrali di estrinsecare le loro potenzialità al massimo grado e in totale sintonia: soltanto in queste condizioni siamo in grado di fare cose straordinarie.
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