Cercasi spazio
Dall'urgenza di gestire gli appuntamenti estivi nello studio di psicologia clinica è nato un momento doveroso di riflessione per trovare una formula più comoda per poter seguire tante cose tutte insieme.
E' nato così uno spazio espressivo in cui la parola creatività diventa filo conduttore dei diversi servizi di consulenza che offro.
Quando parliamo di creatività pensiamo comunemente alla dote che hanno alcune persone: creare oggetti decorativi, dipingere e disegnare o addirittura essere designer di professione.
Certamente questo genere di esempi sono legati al pensiero che ci vuole estrosità e talento innato per essere creativi.
In realtà è molto più complesso di così.
Creativi si nasce. Tutti.
Innanzitutto credo vada detto che artisti, chef o designer non ci s'improvvisa senza un lavoro di studio e costante ricerca.
Credo sia importante anche sottolineare che un conto è la creazione, cioè il prodotto ( che possiamo valutare più o meno di valore o esteticamente gradevole ), un conto è il processo creativo.
Ecco: il processo creativo appartiene a tutti.
Tutti siamo in grado di creare, anche senza muovere un dito.
A volte però dimentichiamo come da bambini fosse così semplice usare l'immaginazione e da adulti capita di sentirsi aridi, vuoti, legati a degli schemi (ma spesso ne siamo inconsapevoli).
Lavorare con le persone attraverso un sostegno psicologico oppure semplicemente in un appuntamento di style coaching, mi permette da sempre di usare la creatività di chi ho di fronte per creare insieme un nuovo prodotto.
Come uso la creatività nel mio lavoro
Nel mio studio creiamo con le parole, l'ascolto, le tecniche espressive, la carta colorata, le stoffe, i gomitoli e poi ancora gli abiti, le scarpe, gli accessori e gli armadi raccontati ( o portati nel mio studio... sì, capita anche questo), gli oggetti amati e odiati, gli spazi pieni o vuoti della casa reale o di quella abitata, dentro ogni persona, dalle proprie emozioni.
Lo spazio per pensare e fare insieme
Quest'estate anche io ho dedicato del tempo a riorganizzare lo spazio del mio studio, per poter avere un luogo con materiali e spazi vuoti in cui creare o semplicemente "pensare insieme".
L'immagine nuova che appare nella pagina Facebook mi è stata d'ispirazione.
Un manichino ( di ferro battuto, quindi sembrerebbe piuttosto resistente ) è la struttura di sostegno che offro e ognuno porta i suoi oggetti: i pazienti i loro disagi, i dubbi e i desideri; i clienti le aspettative, le insicurezze e la ricerca di un'immagine o di uno spazio personale.
Gli oggetti, metaforici e concreti, vengono trasformati e ricostruiti, andando a riempire la struttura, creando competenze e stimolando risorse.
Un autunno di armadi, atti creativi e case felici
Questo è il mio "bentornato a settembre" e a un nuovo viaggio insieme.
Questo autunno su Io mi piaccio ho in progetto di parlarti di moda ecosostenibile, di decluttering della mente e degli armadi, di psicologia dei colori, di casa felice e ambienti a misura di persona con un bonus di novità su cui devo ancora lavorare e perciò preferisco non anticipare troppo.
Un buon inizio anche a te!